Nord e Sud - anno X - n. 42-43 - giu.-lug. 1963

L'Europa e gli altri nitivo, se non si addiviene contemporaneamente a una politica estera comune per l'Europa. III) Si è notato che non si può riporre troppo grande speranza in movimenti popolari tendenti a imporre ai Governi nazionali di decapitarsi a beneficio di un Governo europeo, né in un illuminato spirito di sacrificio dei titolari dei Governi nazionali, a meno che l'uno o l'altro dei due fenomeni non sbocchi in un clima reso, favorevole da particolari circ·ostanze esterne, tali da portare ai popoli d'Europa e ai loro reggitori una « sfida » che non possa superarsi se non con l'unione. IV) Si è presa in esame, quindi, la questione se, nelle presenti circostanze internazionali, vi sia una sfida politica esterna ai popoli d'Europa, paragonabile alla sfida tecnologica a cui si è cercato di rispondere con la istituzione di un Mercato Co,mune. Quale minaccia fa gravare sugli Stati storici d'Europa, restati alle dimensioni geo-economiche dello scorso secolo, il fenomeno caratteristico di questo secolo, e cioè la formazione di Grandi Stati come gli Stati Uniti, l'URSS e, domani, la Ciria? Si è pervenuti alla conclusione che, nel momento presente, le I opinioni pubbliche dei paesi europei non considerano che l'esistenza e la politica dei Grandi Stati sia fonte di tale drammatica minaccia alla loro indipendenza, al loro benessere, e alla loro concezione della vita, da richiedere l'abbandono delle forme statali tradizionali e la creazione di un'Europa unificata . . V) Ne è prova il fatto che non vi è una larga rispondenza per ora all'idea di una difesa co,mune europea: ritenendosi da molti che la difesa dell'Europa debba essere inclusa nella difesa del mondo occidentale; e da altri che l'Europa non debba essere difesa per niente. U11'altra prova è formata dalla scarsa rispondenza che ha trovato in Europa la primitiva proposta di Kennedy, di una partnership fra Statif Uniti d'America ed Europa unita; proposta lasciata poi cadere dagli/i americani, e comunque mai chiaramente da essi esplicitata nel settore 1nilitare. Si è notato, tuttavia, che il rapido mutare della situazione strategica. mondiale potrebbe fra qualche tempo rendere di attualità l'esigenza di una difesa comune europea, fondata su armi nucleari così come su armi convenzionali: la quale sarebbe impensabile se11za un comune potere politico europeo. Si è osservato anche che gli altri tipi di soluzione proposti non garantiscono affatto contro il diffondersi degli armamenti nucleari negli Stati storici in Europa, e quindi non assicurano una soluzione corretta del problema tedesco : soluzione che è la condizione indispensabile del mantenimento di un assetto democratico in Europa, e la premessa necessaria per arrivare ad una seria trattativa con l'Unione Sovietica. 47 Bib· iotecaginobianco

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