L'Europa e gli altri blocco (e per l'URSS si tratta della Cina) abbiano una disponibilita autonoma di armi nucleari? Se l'affare Skybolt sembrerebbe provarlo, la cessione agli inglesi dei missili Polaris non lo conferma, Kennedy avendo finito con l'accettare la richiesta di MacMillan tendente a conservare una indipendenza almeno nominale per il deterrente britannico. Comunque stiano le cose, sembra certo che Washington ha tentato e tenta di incoraggiare gli alleati europei a contentarsi, in materia di corresponsabilità della difesa, della cosiddetta forza multilaterale NATO: la quale, sottoposta co1ne dovrebbe essere al veto americano mentre la forza nucleare nazionale degli Stati Uniti non è sottoposta a nessun controllo europeo, sembra far giustizia una volta per tutte dell'idea d. una partnership euro-americana fra uguali. 12. - Se la politica americana conti11uasse con indefettibile tenacia a scoraggiare lo sviluppo di forze nucleari in Europa (sia di singoli Stati che sopranazionali) vorrebbe dire che Washington ha decisamente preso posizione per un sistema mondiale, in cui, dal lato• del cosiddetto mondo libero, vi deve essere un solo centro di potere e di respo11sabilità effettiva. Con ciò esso si opporebbe alla politica « da Grande Potenza » ·~ di taluni Stati storici europei; ma a11che alla istituzione di u11'Europa unita, la quale non potrebbe non essere una Grande Potenza. Più sottile, ma ancora più pericoloso, sarebbe un atteggiamento americano che ammettesse di condividere formalmente la responsabilità della condotta degli affari dell'Occidente con un paio di Stati europei: il cosiddetto direttorio tripartito atlantico cui parteciperebbero Gran Bretagna e Frap.cia. Atteggiamento pericoloso perché una decisione del genere soffocherebbe definitivamente la speranza di una unificazione europea, senza dare ai due paesi privilegiati alcuna vera garanzia che la loro posizione non sarebbe revocata ad libitum (vedi caso Skybolt); e perché essa indurrebbe inevitabilmente la Germania Occidentale ad assumere iniziative politiche di vario tipo per procurarsi la stessa situazione privilegiata. Non resta che constatare che gli Stati Uniti hanno nelle loro mani la cl1iave dell'unità europea (che in teori(,essi potrebbero incoraggiare/· decisamente se venissero nella determinazione di mettere come condizione agli aiuti nel campo nucleare la costituzione di un Governo federale europeo). Ma a parte ogni discussione sul principio se una grande potenza sia ben ispirata ad agevolare la costituzione di un'altra Grande Potenza, da prima amica, poi conco·rrente, alla fine fors'anche rivale, sarebbe veramente troppo pretendere che gli Stati Uniti obblighino gli europei a unirsi se essi non ne hanno voglia. O non tentarono 41 Bibl·iotecaginobianco
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