Nord e Sud - anno X - n. 42-43 - giu.-lug. 1963

• L'Europa e gli altri Ma sia quando la Comunità atlantica fu proposta dagli europei, sia quando l'idea venne ripresa dagli americani, si può dire che essa prescindesse da un muta1nento della geografia politica dell'Europa nel senso di una unificazione dei suoi Stati storici. E ciò è quanto n1ai spiegabile: perché l'idea o l'ideale di una Comunità atlantica rende superflua, al limite, l'idea di t1na Comunità Europea. A una diversa concezione è sembrato ispirarsi, invece, l'ormai famoso discorso pronunciato a Filadelfia il 4 agosto dello scorso a11no dal Presidente Kennedy: nel quale veniva adombrato un nuovo disegno, q11ello di organizzare il mondo che tradizionalmente si dice atlantico (e per conseguenza l'intero mondo libero) attorno a due poli di forza, gli Stati Uniti e l'Europa unita. Questi due centri politici pri11cipali del mondo libero, resi interdipende11ti dal comune interesse alla difesa di una stessa concezione della vita, congiunti in una partnership fra eguali, avrebbero insieme assicurato la difesa dell'Occidente, oper:1to per il progresso dei popoli sottosviluppati, e ricercato le vie di un 1nodus vivendi con l'Unione -Sovietica, dapprima, di una stabile e pacifica convivenza poi. Il discorso del Presidente sembrava, quindi, delineare, per la prima volta dalla fine della seconda guerra mondiale, u11nuovo disegno per l'assetto dell'Occidente. Questo avrebbe cessato di essere organizzato come un sistema planetario attorno al sole americano (anche nell'universo comunista, organizzato attorno al sole sovietico, era intanto 11ata la polemica: uno o due soli?). Alla dicotomia mondiale cara agli spiriti manicheisti, si sarebbe costituita una pluralità di poteri, che è sempre garanzia di una dinan1ica più fluida, di maggior varietà di atteggiamenti e di posizioni, e quindi in definitiva di maggiore libertà. La dottrina della partnership sembra avere rappresentato, a ben guardare, un momento difensivo della politica americana. L'Amministrazione Kennedy aveva incoraggiato la Gran Bretagna a chiedere di partecipare all'integrazione eco,nomica, e quindi politica, europea. Nell'agosto 1962 c'erano buone ragioni per credere che l'operazione sarebbe riuscita e che il blocco europeo avrebbe ricevuto un notevole incremento di forze. Se forse l'integrazione politica sarebbe stata rallentata clall'ingresso inglese, l'area di discriminazione economica si sarebbe invece allargata. Era quindi opportuno per il Governo di Wasl1ington, cl1e per l'atteggiamento costanteme11te tenuto non poteva opporsi _apertamente al progresso e all'estensione dell'idea unitaria in Europa, cercare di legare immediatamente questa nascente Europa agli Stati Uniti, mediante un nuovo sistema politico (la partnership) ed economico ( j negoziati doganali). 39 Bibliotecaginobianco

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