Nord e Sud - anno X - n. 42-43 - giu.-lug. 1963

L'Europa e gli altri anni porteranno a un riavvicinamento e addirittura alla collaborazione tra le du~. Perché, a meno di non essere ciechi militanti comunisti, taJe collaborazione dovrebbe auspicabilmente avvenire su basi di eguaglianza e di equilibrio: e non sembra possibile che eguaglianza ed equilibrio possano essere conservati fra il Grande Stato ~ovietico e il coacervo di Stati dell'Europa occ.identale, abbiano alcuni di essi o no un inizio di armamento nucleare. Ed è triste vedere che un uomo come De Gaulle, col suo senso della storia, e anche delle realtà, che ha considerato la possibilità che necessità politiche portino l'Europa occidentale a un certo grado di collaborazione con l'URSS (così come, dall'altro canto, ha visto la opportunità di una certa autono·mia dell'Europa dagli Stati Uniti) si rifiuti di intendere che la strada da lui scelta non può portare all'unità della Europa senza la quale i due disegni politici da lui indicati no•n possono realizzarsi. Se ci domandiamo ora, dopo aver esaminato il caso della Unione Sovietica, se gli Stati Uniti ~iano considerati dalle popolazioni europee come una minaccia alle indipendenze nazionali euro·pee, al loro modo di vita, allo sviluppo del loro benessere, la risposta è chiaramente negativa: il che non vuol dire che la domanda non sia da porsi. (Sappiamo tutti, ad esempio, che la risposta sarebbe inversa in quello Stato d'Europa in cui per avventura il potere cadesse nelle mani del partito comunista: nel qual caso lo stato d'animo della sua classe dominante nei riguardi degli Stati Uniti sarebbe simile a quello che ispira i fidelisti a Cuba). Tra le spiegazioni più ovvie del fatto che gli &tati Uniti non sono generalmente considerati una diretta minaccia all'indipendenza alla libertà e al benessere dell'Europa sono: l'appartenenza a una comune civiltà marcata dal cristianesimo, dal liberalismo e dalla socialità; la memoria del generoso aiuto dato nel dopoguerra; quattordici anni di alleanza contro la minaccia sovietica; i legami di sangue e di razza che intercorrono fra Europa occidentale· e Stati Uniti. A questi motivi si è venuto aggiungendo di recente un fatto politico nuovo: l'alleanza politica che in vari Paesi europei si è andata stabilendo tra le forz~ che si potrebbero chiamare, all'italiana, di centrosinistra e la attuale direzione politica degli Stati Uniti. Quelle forze sono numerica1nente e tradizionalmente piuttosto deboli, strette fra l'estrema sinistra e il grande corpo dei conservatori, dei moderati e dei timorati di Dio. La loro fortuna politica corre, quindi, sul filo di un coltello. Non sorprende, dunque, che esse si cerchino un santo patrono non solo fuori del loro Stato, ma fuori dell'Europa: i santi europei, come San Carlo e San Corrado, essendo piuttosto i patroni dei moderati. Dal che deriva che lo schieramento politico interno di varii 35 Bi.b·iotecaginobianco

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