• Roberto Ducci Washington a Mosca e viceversa per limitare i rischi di conflitto nucleare, alla ripresa di forza socialista, in quasi tutti i paesi dopo un ventennio di conservatoris1no, alla moda letteraria e intellettuale, fino al wishful thinking di infinita brava gente che crede basti no·n 1ninacciare per non essere minacciati, e last ma certo not least al cauto 1nuoversi della Chiesa Cattolica sul terreno di un mo,dus vivendi col Comunismo al potere. Ci sembra sia dunque da escludersi a breve termine che il peso ; cl1e malgrado tutto l'URSS continua a far gravare sulla fro•ntiera orien- , tale dell'E·uropa sia di impulso a nuovi progressi dell'integrazione poli- \· tica europea. Se lo stato d'animo prevalente in larghi strati delle popolazioni europee e in molti gruppi dirigenti, e che è di disarmo psicologico, di mano tesa e se non di appeasement almeno di pacificazione, continuerà a rafforzarsi e se non verrà disturbato da errori sovietici, c'è persino da pensare che una certa popolarità ne verrà a quella tesi di De Gaulle, secondo la quale la vera Europa va, come negli atlanti geografici, de l'Atlantique à l'Oural. (Che cosa questa frase voglia dire politicamente mi è sempre riuscito difficile intendere: se non altro per il fatto che da essa l'URSS viene spezzato agli Urali, senza che ci si dica cl1e cosa accadrebbe di tutto quello che al di là da .essi fa oggi parte del territorio sovietico. Non credo se ne. debba dedurre che Siberia e Asia Centrale siano predestinati alla Cina, o che quelle terre, come colonie dell'URSS e quindi dell'Europa allargata, non meritino n1enzione. Forse la frase suonava meglio in quella forma che se avesse suonato de l'Atlantique ait Kamclzatka oppure à Vladivostok). Certo De Gaulle non ha torto a pe11sare alle conseguenze per l'assetto mondiale della contrapposizione che potrà svilupparsi, sia pure in seno al mondo comunista, tra l'URSS o·ggi potentissima e la Cina che 1 fra venti o trenta anni potrà averla raggiunta e superata. Ma di fronte al contrapporsi di simili leviatani non si vede bene che parte potrebbero 1 _.-recitare gli Stati dell'Europa occidentale; e se, come tutto lascia pensare 1 abbandonando le redini sul collo della fantasia, gli Stati europei si schierassero accanto all'URSS in una sua contesa con la Cina, ciò equivar- / rebbe piuttosto alla formazione di una confederazione dell'Atlantico alla Siberia con capitale a Mosca: curioso risultato dell'azione di un nazionalista francese che rifiuta di fare di Parigi la capitale di un'Europa federale! Si deve, quindi, riconoscere che, in termini politici, vi è anche un problema di parthnership fra Euro•pa e Unione Sovietica che si pone (e che più sotto 1 vedremo porsi tra Europa e Stati Uniti) per coloro i quali pensano che le forze che stanno forgiando la storia dei prossimi 34 Bibliotecaginobianco .
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