Nord e Sud - anno X - n. 42-43 - giu.-lug. 1963

- L'Europa e gli altri L'Unione Sovietica rispondeva senza dubbio, ai tempi di Stalin e probabilmente sino alla fine dello scorso decennio, a questa definizione. Si deve storicamente riconoscere che con l'eccezione dei partiti comunisti di alcuni grandi paesi dell'Europa Occidentale, la minaccia sovietica era profondamente temuta dalla maggioranza delle popolazioni, ed in ogni caso dai gruppi dirigenti, fossero questi cristiani, socialisti o capitalisti. La conseguenza fu che l'incombere di tale minaccia, particolarmente dall'inizio del blocco di Berlino alla fine della guerra di Corea, diede indubbio impulso al movimento di unificazione dell'Europa; ma che ancora maggiore impulso diede al rafforzamento dell'alleanza americana, da cui ci si attendeva in Europa protezione sia nucleare che convenzionale. Gli spiriti migliori dell'Europa di allora, come De Gasperi, cercarono di portare avanti di pari passo e l'unificazione europea e l'alleanza americana. Si può affermare che oggi l'Unione Sovietica continua ad essere considerata dall'opinione pubblica in Europa una minaccia mortale all'indipendenza delle nazioni europee, alle libertà politiche, al tipo di ✓ vita occiden~ale, e perlomeno all'assetto sociale? Il quadro è molto cambiato in questi ultimi anni, e in una maniera che si deve dire perlomeno strana. Sotto il puro profilo della potenza militare ed economica l'URSS è ~ molto più forte oggi in senso assoluto e relativo di quanto lo sia mai sta_ta nel dopoguerra. Fino al 1949 gli Americani avevano il monopolio dell'arma nucleare, fino al 1957 una sicurezza assoluta nel loro territorio; nel '62 essi go,dono ancora di una superiorità militare, ma che sembra in costante diminuzione. Se il confronto con gli Stati Uniti rivela il . progressivo miglioramento delle posizioni dell'URSS, quello con l'Europa mostra come la superiorità µiilitare dell'URSS si sia affermata. Basti ricordare che nessuna delle Nazioni europee ha in produzione un missile intermedio, e neanche possiede un missile intercontinentale. In termini, ripetiamo, di pura pot~nza, la minaccia militare sovietica è maggiore _di quella esercitata· nel '49 -'53; e l'alleato americano dell'Europa, esposto ad offese mortali nel suo proprio territorio, ha dovuto rivedere parecchi presupposti della propria strategia. Tuttavia il fatto politico che conta è che oggi vi è in Europa meno timore dell'Unione Sovietica di quanto ve ne fosse anni fa. È inutile dilungarsi ad •elencare le possibili cause di questo fenomeno ; che vanno dall'abile azione politica svolta da Khruscev all'interno e all'esterno, dalla sensazione che l'URSS è nonostante tutto indebolita dalla sua contesa con la Cina, dalla stanchezza psicologica nata in Occidente per il pluriennale irrigidimento antisovietico, dalle aper:ture fatte da 33 Bi_bliotecag·obi-anca

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