Nord e Sud - anno X - n. 42-43 - giu.-lug. 1963

Roberto Ducci all'opinione pubblica e soprattutto parlamentare in Fra11cia: talché si è potuto dire da taluni, e, secondo me, con fondamento, che spetta a Nasser (o più esattamente al defunto Foster Dulles) una buona parte del merito del successo della conferenza di Bruxelles sull'integrazione . eco11om1ca europea. A questo riguardo è curioso osservare che, mentre il tentativo che da quindi anni si svolge per fare della più gran parte po,ssibile dell'Euro 1 pa un'unità politica batte oggi il passo se non addirittura rischia di retrocedere, i Paesi arabi fra il Medio Oriente e l'Africa stanno costituendo una vera e propria Unione Federale. L'Unione Araba 110n costituisce certo una minaccia rilevante per i Paesi europei, e quindi non può portare per reazione a una loro unione, ma costituisce un esempio di indubbio valore e che merita di esser meditato dagli Euro,pei. 6. - Sarebbe ora necessario esaminare quali forze sociali, all'interno di ciascuno Stato europeo, sono portate ad agire in favore di una larga unità politica europea; e a contare quindi le forze politiche che possono unirsi in un programma di integrazione politica europea. Ma questo ci porterebbe troppo lontano. Limitiamoci, dunque, a- segnalare che tra queste forze politiche nazionali le più importanti sono purtuttavia le francesi: e ciò a causa del fatto che la Francia ha nell'Europa occidentale una posizione centrale, mentre la Germania ha una posizione periferica, e addirittura di confine. Una breve meditazione su qt1esto fatto spiega molte cose, e in particolare il vantaggio negoziale che la Francia ha nelle trattative europee, talché il suo atteggiamento è pur sempre quello decisivo. Al quale stato di cose si può porre rimedio, ma solo in parte, con la piena partecipazione della Gran Bretagna al gioco europeo: il che contribuisce a spiegare il perché dell'opposizione francese all'adesione britannica al Mercato Comune. 7. - Vediamo ora quali circostanze internazionali e quali forze esterne possono fornire un appoggio all'integrazione politica europea, e quali invece sono per loro natura tali da osteggiarla. È pacifico che, se dirigiamo la nostra attenzione al mondo esterno all'Europa, e inoltre ad al~uni .Stati geograficamente europei che non fanno però parte delle Comunità Europeee, non è perché crediamo che il miracolo dell'integrazione politica possa venirci dal di fuori. La libertà quattro volte concessa ai Greci dai Romani a nulla servì dappoiché i Greci non volevano essere liberi. Tuttavia nessuno potrà negare la costante interazione che ·si esercita fra la volontà politica esistente all'interno di 30 Bibliotecaginobianco .

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