L'Europa e gli altri anch'esse nel settore economico della vita associata, si può dire sin da ora che potrebbero essere tra quelle che in un tempo più o meno breve sarebbero sottoposte alla competenza di un'Autorità superiore agli Stati sto·rici, qualora gli sviluppi della CEE mantenessero il ritmo che hanno avuto nei primi cinque anni. 2. - Queste co11siderazioni sullo stato di fatto ci portano ad esaminare la tesi secondo cui l'integrazione economica europea (che di per sé è indubbiamente un'operazione politica), se riuscisse a esprimere tutte le sue virtualità, intrinseche ed estrinseche al Trattato, porterebbe di per sé sola necessariamente all'integrazione politica. Su questo controverso argomento, la cui decisio·ne in un senso o in un altro può indurre a un atteggiamento fideistico, e quindi di rinuncia al fare, oppure a un atteggiamento catastrofico, e quindi di inclinazione al drammatizzare, è opportuno prendere posizio·ne. Va premesso che non appartengono alla schiera di coloro che riconoscono nella storia in- fieri Io svolgimento di un disegno provvidenziale o di un moto preordinato dello Spirito o di una dialettica materialistica. Penso che non vi sia110 fatalità, né nascite indolori, né ' scorciatoie storiche; che certo no11 si devono escludere l'aiuto della Provvidenza o le cosiddette astuzie della Storia; ma che l'uno e le altre sovvengono a chi agisce cercando· la verità e il bene col meglio d~lle sue forze. Sarei quindi disposto ad accettare la teoria secondo la quale l'integrazione politica europea nascerebbe a un certo momento dall'integrazione economjca, purché ciò si intenda nel senso 'seguente: le difficoltà nel progresso dell'integrazione economica europea renderanno a un certo punto consapevoli taluni uon1ini politici e talune forze sociali negli Stati storici del fatto che quel progresso· non può essere co·mpletato, né potrà essere mantenuto, senza che i popoli d'Europa siano legati a un con1une des,tino in tutti i campi, e non solo nel campo economico. L'int~grazione economica stabilisce indubbiamente legami assai forti di interessi e di abitudini, che vanno ben oltre le intese fra aziende. La costituzione di un grande mercato viene ben presto riconosciuta da larghe masse di operatori economici come un peneficio al quale no·n si vorreb.be più rinunciare. Ma l'Impero austroungarico costituiva un magnifico mercato comune, perfettamente integrato e ·con interessi economici solidali da secoli; eppure esso non resistette alla pressione del fattore dirompente costituito dal nazionalismo politico. Guerre fra Stati europei, che evidentemente spazzerebbero via l'integrazione economica, sono per fortuna improbabili e addirittura im25 Bibliotecaginobianco
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