.. Francesco Compagna e Indro Montanelli . imprenditoriale deve mettersi ·dietro le spa~le paure e vecchi pregiudizi ». Abbiamo quindi ragione, perché, evidentemente, se, come dice l'avvocato Agnelli, il mo11do imprenditoriale italiano deve mettersi dietro le spalle queste paure e questi pregiudizi, ciò significa che, fi~o ad oggi, li ha avuti davanti. Qui possiamo innestare un altro esempio che, come meridionali, ci interessa forse più direttamente. Quando, nel 1957, l'amico Guido Cortese, alla Camera, propose quel tale emendamento alla legge di proroga della Cassa per il Mezzogiorno in virtù del quale le industrie a partecipazione statale dovevano intervenire più attivamente nel processo di industrializzazione del l\1ezzogiorno e dovevano localizzare nel Mezzogiorno per lo meno il 40% dei loro investimenti complessivi, si sollevò tutta la stampa moderata a gridare allo scandalo (e non credo che Malagodi gradisse molto quella iniziativa di Cortese, che fu costretto a subire). E anche a Napoli si disse allora che Cortese era un pericolosissimo uomo di sinistra! E si disse principalmente in tutta Italia che si volevano fare intervenire· le aziende a partecipazione statale nel processo di industrializzazione del Mezzogiorno per sostituire la iniziativa privata; e che così si volevano disconoscere i meriti acquisiti dall'iniziativa privata nella prima fase del processo di industrializzazione. Ma le cose non stava110 affatto così. Non era questione di colpe dell'iniziativa privata; se mai di colpe si doveva parlare, se ne doveva parlare per l'IRI e per l'ENI che fino allora erano stati refrattari a impegnarsi più attivamente nel processo di industrializzazio,ne del Mezzogiorno. E quindi occorreva dare quella chiara indicazione politica cl1e l'emendamento dell'a1nico Cortese si proponeva di dare. Non una questione di colpe dell'iniziativa privata, dunque, ma una questione di limiti dell'iniziativa privata. Vi sono certe cose che in un n1oderno processo di industrializzazione si possono pretendere dall'iniziativa privata, ma altre cose che non si possono, non si devono pretendere dall'iniziativa privata. Pure, sono cose necessarie, indispensabili; e per questo c'è l'iniziativa pubblica di un grande stato democratico, n1oderno. Anche a questo proposito mi sembra appropriata la citazione di t111 « giovane leone del neo-capitalismo italiano », Aldo Bassetti, uno di quei giovani industriali milanesi cl1e, grazie a Dio, non reagiscono più dicendo: « balle! » quando si trovano a discutere di grandi problemi politici e sociali. Ha perfettamente ragione, infatti, Montanelli: c'è una generazione di industriali milanesi, e settentrionali in genere, i cui atteggjamenti sono veramente irritanti; ma vi sono pure dei giovani che certe cose cominciano a capirle, come dimostrano le dicl1iarazioni 244 • Bibliotecaginobianco
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==