Nord e Sud - anno X - n. 42-43 - giu.-lug. 1963

Francesco Compagna e Indro Montanelli di là di certi limiti, che non si può chiedere alla· iniziativa privata di fare più di quello che ha fatto. Sì, sono d'accordo anch'io, vi sono dei limiti, ma io sono personalmente, profondamente convinto che l'iniziativa privata degli imprenditori italiani non ha mai raggiunto i suoi veri limiti qui nel .Sud, che non ha fatto tutto quello che poteva e doveva fare, che poteva fare, cioè, molto di più. Oggi siamo ancora in tempo: si decideranno? Questo non lo so, è molto difficile parlare con gli industriali del Nord, perché tutto quello che esula, tutto quello che non investe immediatamente i loro affari privati, loro lo chiamano « balle »! Il dialogo è estremamente difficile con loro, perché il loro pragmatismo è talmente sicuro di sé, che essi considerano, non so, poesia, astrattezza, qualsiasi inquadramento del problema in termini più generali. A questo punto, però, restituisco la parola a Compagna, che vi preciserà meglio di me quali sono, secondo lui, i limiti a cui poteva spingersi l'iniziativa privata. COMPAGNA.- A proposito dell'atteggiamento degli industriali del . Nord nei confronti della politica meridionalista, vi sono due ordini di considerazioni da fare, a mio giudizio. In primo luogo, naturalmente, le considerazioni di Montanelli, che si potrebbero sintetizzare così: c'è stato chi si è lasciato persuadere della necessità e della convenienza di intervenire nel Mezzogiorno e c'è stato chi ancora non si è lasciato persuadere. Lasciamo da parte se sono stati più numerosi i primi o più numerosi i secondi, e vediamo, invece, qual'è il secondo ordine delle considerazioni cl1e a questo proposito non si devono sottovalutare: a mio modo di vedere è molto importante tener presente che troppe j volte gli ambienti industriali del Nord si sono opposti, per mezzo delle I loro propaggini giornalistiche e di tutti gli altri mezzi di cui possono disporre, a decisioni fondamentali che erano- prese dalla classe politica al potere secondo un~ percezione corretta degli interessi generali _del I j paese, spesso dettate proprio da necessità dirette o indirette della I politica meridionalista. 1 · Facciamo qualche esempio; prendiamo, anzi, gli esempi che porta Luciano Cafagna nell'ultimo capitolo del libro che prima citavo ( « Il Nord nella Storia d'Italia » ). Considerate anzitutto il caso del « piano Sinigaglia ». Che cosa era il piano Sinigaglia? Era il piano formulato da un ingegnere dell'IRI per riordinare il ramo pubblico della siderurgia italiana, come siderurgia costiera a ciclo integrale. No,n vi sto a spie:- gare in dettaglio che cos'è la siderurgia costiera a ciclo integrale; basterà dire che si trattava di far sì che l'industria siderurgica italiana diventasse, da industria in liquidazione, o per lo meno da proteggere 242 Bib1iotecaginobianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==