Nord e Sud - anno X - n. 42-43 - giu.-lug. 1963

Processo al Nord mografica come l'Italia è riuscito a creare un grande apparato industriale e una civiltà urbana sviluppata che in gran parte del paese ha diffuso più civili ed indipendenti rapporti fra gli uomini e le classi, una più moderna concezione della vita,, una più larga partecipazione degli abitanti ai beni materiali e morali del mondo moderno». Una « gran parte del Paese »: ma questa « gran parte del Paese » è il Centro-Nord, si dirà, e soltanto il Centro-Nord, anzi soltanto le provincie nord-occidentali; e in particolare è rimasto indietro, molto indietro, il Sud. E vero; e si deve anche subito aggiungere che non solo il Sud è rimasto indietro, ma lo sforzo per industrializzare il Nord, spesso, e magari troppo spesso, si è risolto in una concessione di favori, o addirittura di privilegi, a gruppi di interessi costituiti. Ma è pure vero che proprio perché si è compiuto questo sforzo e si sono, raggiunti certi risultati nel Nord, noi possiamo oggi porci i problemi dell'unificazione economica italiana, i problemi di uno sviluppo equilibrato, della piena occupazione e dell'incremento del reddito nel nostro paese, in termini assai meno difficili di quanto non capiti agli altri paesi dell'Europa mediterranea, i quali pure devono porsi il problema dello sviluppo economico, ma non possono partire da una base altrettanto avanzata di quella da cui possiamo partire noi italiani, che abbiamo portato avanti l'industrializzazione e la modernizzazione delle regioni nord-occidentali nella prima metà del secolo. Questo è il punto. E allora io direi che forse il « processo al Nord » può essere formulato così: c'è stato un cos-to·, ùn costò inevitabile, pagato 'dalle camp~gp.e italiane, pagato dal Mezzogiorno, per l'industrializzazione -- ...,,.. . . . d~el Nord; ~a proprio l'industrializzazione del Nord non solo ha consentito che il Sud, come diceva Giustino Fortunato dell'Unità, venisse ~- .,. ~ - ~.. . strappato all'Africa e co11giunto all'Europa, ma consente di affrontare oggi il problema dell'industrializzazione del Sud meglio di quanto non tòSse pussitiité~ ieri, a un livello che è più alto e più avanzato, molto più a1to e·· più avanzato, di quanto non fosse quello del paese quando il Nord non era ancora industrializzato. E ~i qui, èvidentemente (e questo lo abbiamo detto appunto a Torino-e a Milano), di qui grosse 'I!' resQ_q_ns.abilit~c.he _i~y~stono.i c~opQ .§.t~ti i pjù diretti beneficia·ri _.,.. .. - ..... della industrializzazione del Nord. Come hanno fatto fronte a qµeste ~sponsabilità, tàli ceti? --C~me si propongono. di f~rvi fronte, a queste maggi9ri_"·rl:sponS'aoilità ·che oggi li i~vesto~o_? È su questo interrogativo che abbiamo ·àppunto impostato il nostro ·tema. Un osservatore attento della realtà italiana, come Indro Montanelli, avrà certamente qualche cosa da dire a questo proposito, come l'ha detta a Milano e a Torino. 239 Bibliotecaginobianco

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