Nord e Sud - anno X - n. 42-43 - giu.-lug. 1963

Francesco Co1npagna e Indro Montanelli cioè, parlare negli stessi termini a Torino e ~ Milano come a Napoli, il « processo al Nord » è strettamente legato· col processo al Sud, in un rapporto coerente. Vediamo un po' quale è questo rapp?rto, come esso si è venut~ configt1rando storicamente, nella buona e nella cattiva letteratura ~eridionalista. Molte delle impostazioni che sono state fatte valere dagli autori classici della letteratura meridionalista non sono oggi più valide. Perché non sono oggi più valide? Non sono più valide se noi consideriamo i problemi di integrazione fra le « due Italie » nei termini moderni cli.e ci sono suggeriti dalle più rece11ti dottrine dello sviluppo economico e in base alle varie esperienze di industrializzazione delle regioni sottosviluppate nei paesi industrializzati. Ma quello che resta sempre attuale, più che mai attuale, direi, è il tema centrale che noi ritroviamo in tutti gli autori che li.anno concorso a formare qt1esto filone, assai importante, della letteratura politica italiana; il filone che si è soliti qualificare con l'etichetta di meridionalismo e al quale sono stati dedicati studi molto importanti (anche due antologie signific~tive che mi sembra doveroso citare, quella di Villari: « Il Sud nella storia d'Italia», edita da Laterza, e quello di Caizzi, recentemente ristampata da Comunità). Quale è, dunque, questo tema centrale, questo filo conduttore della buona letteratura meridionalista, per cui noi ritroviamo accomunati autori di diverso temperamento, di for1nazione culturale diversa e di f diverso orientamento politico, Nitti e Gramsci, per esempio, o Salve- •mini e Sturzo? Sbaglierebbe chi pensasse semplicisticamente che il tema '.centrale della buona letteratura meridionalista sia stato il « processo al Nord ». Il tema centrale della buona letteratura meridionalista è , stato il processo al Sud, il processo alla classe dirigente del Sud. l Il « processo al Nord » è stato invece il tema centrale della cattiva letteratura meridionalista, di quella che fa capo a Scarfoglio e ai suoi ! epigoni, o a quella pubblicistica che ha fiancheggiato il separatismo siciliano nel secondo dopoguerra, che ha fiancheggiato l'at1tonomismo f demagogico tipo Milazzo, che ha fiancheggiato movimenti come il lau1 , rismo, testimo,nianze, come abbiamo detto altre volte, di un certo infantilismo politico e di una certa malformazione civile del nostro Mezz9giorno. Il « processo al Nord », intentato da questa che abbiamo chia1nato per comodità polemica la cattiva letteratura meridionalista, si risolve in una serie di accuse e di querimonie, molto rozzamente ragionate, e formulate con accenti rissosi: il Sud che è stato sottoposto a una « continuata rapina» da parte del Nord, il Nord che è la « piovra » che ha: succhiato il sangue del Sud. Tali espressioni, se non vado 236 f Bibliotecaginobianco \

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