Nord e Sud - anno X - n. 42-43 - giu.-lug. 1963

Giuseppe Galasso - Alberto Aquarone significa poi riconoscere, coll'ulti~o Croce, « la superiorità del vitale come origine della dialettica, intendendo con questo accentuare il limite sistematico di ogni vero filosofo, che non può inventarsi il dramma o la tragedia, o l'avventura, dell'uomo, dal momento che esso stesso vi sta immerso e nessuno può sostituirsi allo spirito oggettivo o andar dicendo di esserne l'accr~- ditato ambasciatore, senza macchiarsi di palese ciarlatanismo » (p. 360). E significa, infine, una nuova riaffermazione della filosofia ·come metodologia, in particolare del lavoro storico e in generale di tutto il lavoro del pensiero. Le quali conclusioni ci sembrano non solo perfettamente pertinenti alla direzione che il Franchini ha dato al suo pensiero·, ma anche innegabilmente interessanti. Nutria1no solo forti dubbi sul fatto che sia possibile rinunciare al sistema e cointinuare a parlare di diadi e triadi (cfr. p·p. 358-359); e sul fatto che si possa riconoscere da superiorità del vitale, ossia che la filosofia nasce dalla vita e non viceversa, senza sentire l'esigenza di avviare un discorso sui condizionamenti storici e sociali del pensiero che così nasce. Prima di terminare vorremmo, però, richia1nare un ultimo aspetto del libro del Franchini, ossia il suo impeg110 civile. Il tema della libertà è in realtà da lui sentito come un implicito contrappunto del prescelto tema della dialettica, perché, com'egli dice, « la prima alienazione resta quella della libertà, perché solo chi cede l'anima al .Potere commette colpa irreparabile: tutte le altre alienazioni derivano da questa e si potranno combattere solo se questa sarà tolta» (p. 350). Nella presente congiuntura del dibattito· culturale quest'esigenza ha spinto il Franchini soprattutto ad una discussione con la parte marxistica, ma, com'è ovvio, si tratta di una esigenza che va largamente al di là di ogni contingente discussione. GIUSEPPE GALASSO Le elezioni del 1958 La democrazia, più di qualsiasi altra forma di convivenza politica, ha bisogno, per sopravvivere e mettere radici profonde, di conoscere se stessa, di tenere imbrigliati, attraverso la riflessione, i movimenti emotivi, gli impulsi irrazionali, di essere insomma sen1pre sul chi vive per scop•rire, alla loro prima manifestazione, i propri punti deboli, le crepe che in un baleno possono divenire delle falle non più rimediabili, e poter correre così immediatamente ai ripari. _Del sistema democratico, e del funzionan1ento delle sue istituzioni, in · Italia si è p·arlato e discusso, per tradizione, quasi immancabilmente in termini astratti, schematici, riconducendo per lo più alle sempre troppo care formulazioni giuridiche la cangiante e complessa varietà della vita democratica. È praticamente solo in questi ultimi anni che l'attenzione degli studiosi h~ cominciato a rivolgersi a .un approfondimento per così dire sperimentale delle istituzioni e dei comportamenti politici, basato sulle analisi 230 ibiiotecaginobianeo I I I

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==