La Redazione cui questi partiti si so,no lasciati condiziona~e dagli umori dell'eletto- (, rato, invece di proporsi risolutamente, come Ogni classe politica che si l rispetti, di condizionare- essi i comportamenti dell'elettorato. E pe·r quanto più specificamente riguarda la DC, valga ciò che scrivevamo in una nota della redazione pubblicata sull'ultimo numero di « Nord ·e Sud » e scritta quando ancora non ci erano noti i risultati elettorali: « La campagna elettorale ... è stata condotta da alcune forze politiche (e in particolare dalla DC) con la preoccupazione dominante di trovare un linguaggio nuovo, convincente o rassicurante o invitante: pubblicitario, si potrebbe dire, ed è stato I detto. Di qui una tendenza ad eludere le gravi questioni politiche o quanto meno t a subordinarle nei confronti di formule e slogans da persuasori occulti; di qui, cioè, ! una degradazione dell' ' appello agli elettori '. Il quale avrebbe dovuto essere, questa l i volta più che mai, fondato su articolate proposizioni politiche per adulti; e si è andato, invece, scioccamente uniformando ad esigenze astratte di 'facilità', onde un suo progressivo ed irritante svuotamento di contenuto civile». Ma l'aspetto principale del problema, del cosiddetto « disarmo ideologico » nei confro•nti dei comunisti, chiama in causa proprio la responsabilità - e diremmo la capacità tecnica di impostare e portare avanti la polemica politica - di quella stampa moderata che della questione del « disarmo» si è forgiata ora un'arma per agitarla contro il centrosinistra, contro il mo·do di Fanfani di concepire il centro-sinistra e addirittura contro la Pacem in terris e la « nuova frontiera». Perché, a questo proposito, ha perfettamente ragione La Malfa quando scrive: « le forze di destra non vogliono accettare nessuna politica che limiti i loro privilegi. La minaccia comunista è da esse considerata lontana, e comunque in disperata ipotesi risolvibile con strutture autoritarie di destra. Una acquisizione di forze di sinistra che abbia un serio corrispettivo programmatico è dalla destra considerata molto più pericolosa della minaccia comunista. Così, dalla Liberazione in poi, la stampa e le forze di destra non fanno che combattere e in definitiva indebolire le sole posizioni idonee a combattere il comunismo ». Non solo: la stampa moderata, che ha fatto riecheggiare amplificate le trombe dei liberali che suonavano la carica contro il centro-sinistra, si è dimostrata del tutto incapace di avviare un discorso serio e chiaro su tutto quello che è avvenuto in Russia e su tutto quello che avviene oltrecortina; si è dimostrata incapace di illuminare la pubblica opinione sulla denuncia kruscioviana dello stalinismo e sulle « permanenze » staliniane del krusciovismo; si è dimostrata incapace di illustrare i metodi riformisti delle democrazie occidentali nei co,nfronti dei metodi polizieschi e repressivi dei regimi comunisti, proprio perché preoc20 Bibliotecaginobianco.
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