' Spartaco Anania di cui la burocrazia può sperare di ottenere qu~lche fetta, solo se composta da « gente di 1no11do ». Non esistono in tale ambiente le condizioni per 11n pacifico trionfo di burocrati illuminati. È molto più realistico pensare che eventuali minoranze di generali ed alti funzionari illuminati cedano alla tentazione di appro,fittare dell'opportunità di controllo momentaneo del potere, assicurato da una rivoluzione militare, per sta.bilire un regime dittatoriale che si proponga di consolidare la sua posizione e di assicurarsi il necessario appoggio politico attraverso la successiva organizzazio·ne di un partito popolare. Ma in tal caso siarno fuori da qualsiasi schema democratico, ed in un terreno pericolosamente minato. Nella lotta per la conquista del favore dei paesi del « Terzo Mondo », e per circostanze che tutti noi ben conosciamo, i due grandi blocchi, l'Occidentale ed il Sovietico, hanno finito per cristallizzare la loro azione nei rigorosi limiti imposti da parti ormai fisse ed immutabili, come quelle delle maschere al teatro dei burattini. Il blocco russo non è molto proclive ad allentare i cordoni della borsa, ma si presenta sulla sce11a come « l'amico delle rivoluzioni ». È indubbiamente una parte molto popolare. Inoltre i suoi scarsi aiuti finanziari si inseriscono molto bene nei punti deboli dell'azione occidentale: ad esempio, sulla mancata azio·ne da parte dell'Occidente per assicurare una stabilizzazione internazionale dei prezzi delle materie prime da cui molti Paesi arretrati ricava110 i mezzi di pagamento. L'Occidente è un po' più prodigo•, ma spesso pretende che i suoi soldi siano spesi per riforme graduali, da realizzare nel rispetto delle « libertà democratiche », e, possibilmente senza disturbare i suoi investimenti privati, anche quelli più « coloniali }> e meno conciliabili con una pianificazione economica dettata solo dagli interessi più irrinun·ciabili delle nazioni arretrate. Non è chi non veda pertanto come l'Occidente si sia accollata la parte più difficile ed ingrata, non fosse altro che per la difficoltà di dare una definizione della « libertà democratica » che sia applicabile alla realtà socio-economica degl~ attuali paesi arretrati, che non è sempre quella che vorrebbero i senatori del Texas o del MiddleWest quando si tratta di vot~re stanziamenti per gli aiuti internazionali. È difficile, ad esempio, dare un contenuto concreto· ad affermazioni come questa: « siamo· disposti ad aiutare i popo 1li cl1e siano pronti a difendere la loro libertà ». Cosa si intende per « popolo », quando i Governi siano espressione di una minoranza di privilegiati, e le masse siano praticamente escluse dalla vita politica, a cui del resto non so·no preparate per la mancanza 208 Bibliotecaginobianco.
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