Dopo il 28 aprile colto nel campo del vicino », anche quando il « vicino » era un alleato, che no11 della saldezza di tutta la coalizione. E le prime battute della « ripresa » politica dopo il 28 aprile non sono state affatto rassicuranti, perché hanno accreditato l'impressione che i partiti non si siano ancora decisi a fare fino in fondo l'esame di coscienza. *** C'è qualcosa da dire ancora per quanto riguarda il « disarmo ideologico» nei confronti del comunismo, poiché di questo argomento molto si è parlato, e non sempre a proposito, e poiché nel « disarmo ideologico », appunto, si è voluto riconoscere da molti osservatori politici, anche non italiani, la causa pri1na dell'aumento dei voti comunisti. Ora noi non siamo di qt1elli che rifiutano del tutto l'argomento del « disarmo ideologico », che del tutto e semplicemente negano esservi stato tale « disarmo » o che ritengono debba ravvisarsi nel « disarmo » un fatto positivo. Ma, se « disar1no » c'è stato, non se ne dia - per carità! - la colpa a Papa Roncalli o al Presidente I<.ennedy; e nemmeno all'on. Fanfani. Quando Papa Pacelli elargiva scomuniche e quando l'on. Scelba faceva la faccia feroce, c'è stato egualmente un aumento di voti comunisti in Italia, e più cospicuo di quanto• non si sia verificato fra il '58 e il '63 o fra il '60 e il '63 ( e sia detto tra parentesi che quest'ultimo confronto, tra date più ravvicinate, ai fini dell'incidenza del « disarmo ideologico » sull'aumento dei voti con1unisti è naturalmente più logico di quanto non sia l'altro, fra le elezioni politiche del '58 e del '63, perché non c'è stato certo « disarmo ideologico », nel senso che a questa espressione attribuiscono gli editorialisti della stampa di destra, fra il '58 ed il '60). E in Francia, come è stato giustamente ricordato da Mario Di Bartolomei sulla « Voce repubblicana», c'è il gollismo, non il centro-sinistra: ma sono i co1nunisti che hanno guadagnato più voti fra i partiti d'opposizione nell'autunno del 1962; e sono gli iscritti al PCI che aumentano di numero (mentre in Italia risulta che gli iscritti al PCI diminuiscono). Se « disarmo » c'è stato, dunque, esso è consistito anzitutto, a nostro avviso, negli errori dei partiti della maggioranza: negli errori dei partiti, e non del governo. C'è stato, infatti, « disarmo » nella misura in cui i partiti della maggioranza hanno dimostrato, al tempo del « disimpegno » e per tutta la campagna elettorale, « scarsa comprensione delle buone norme di un governo di coalizione», come Luigi Salvatorelli scriveva, allarmato, fin dal febbraio scorso; e nella misura in 19 Bibl"otecaginobianco
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