Spartaco Anania di sviluppo in corso, e non ho fissato la mia reside1:-za 11el capoluogo, a contatto degli alti funzionari locali e dei colleghi stranieri, facendo po,i delle visite più o n1eno rapille all'interno della regio,ne. Viceversa, sono stato costretto dalle circostanze a raggiungere subito la mia base di operazioni in ~na zona fra le più depresse di questo arretrato Paese; e solo dopo alcuni mesi ho potuto recarmi nella capitale, a prendere visione di statistiche e di progra1nmi ed a stabilire contatti con i funzionari centrali. Malgrado la palese perdita di tempo implicita in questa completa inversione delle più logiche e 11orn1ali procedure di avvicinamento ai problemi locali, il metodo prese11ta dei vantaggi inattesi in quanto risulta il più adatto a permettere ad un osservatore di qualità medie di rendersi conto del punto vera1nente fondamentale in fatto di valutazione dei programmi di sviluppo i11corso, e cioè, della loro effettiva capacità di incidere concretamente e con sufficiente rapidità sulla viva realtà delle situazio•ni locali. Non sempre, infatti, i risultati dei programmi corrispondono alle intenzioni. Nel mio caso, ad ese111pio, do·po aver girato in lungo ed in largo nella zona affidatami ho appreso solo n1olto più tardi, e precisamente durante la mia visita alla capitale, dei bellissimi pro,grarr1mi di sviluppo che vi si stavano svolgendo, e di cui, ad onor del vero, né io né le popolazio·ni .locali ci eravamo n1ai accorti. In realtà tali pro 1 getti esistevano, nel senso che, una volta in possesso dell'indirizzo, preciso•, mi fu possibile rintracciarli, sia pure con qualche fatica. Ma, a parte la nessuna efficacia dimostrativa, il loro co·ntenuto era mo1 lto cambiato rispetto alle indicazioni contenute suìl'etichetta stampata nella capitale con l'aiuto di ottimi esperti stra11ieri: tanto cambiato, infatti, da divenire una cosa del tutto opposta. Ed eccone un piccolo esempio. Nel caso particolare esisteva, fra l'altro, un ambizioso· programma di credito agricolo cooperativo, destinato a favorire gli investi1nenli produttivi di chi alla terra dava già il suo lavoro, ed a sollevare le masse dei co11tadini dalla loro secolare soggezione verso i grandi proprietari terrieri e verso i ricchi mercanti locali. Il progetto, organicamente concepito e teoricamente impeccabile, recava la firma di uno dei migliori esperti internazionali del ramo. Senonché l'applicazione di questo programma aveva portato· a risultati addirittura paradossali. I grandi proprietari avevano fo,rzosamente inquadrato i loro dipendenti contadini in strutture che di cooperativo avevano solo il nome, e di cui avevano conservato l'assoluto, controllo ' sotto la direzione e con la benevola collaborazione dei locali funzionari della Bancà agricola di Stato, a cui spettava la responsabilità del pro196 Bibliotecaginobianco . I ' I
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