L'elettore condizionato pressione della propaganda politica. Le persone avvicinate hanno infatti dichiarato con una certa unanimità (282 su 340) di essersi lasciate catechizzare 110nper amore della politica, ma per la necessità di partecipare ad un universo sociale, per la necessità - dunque - di rompere con le abitudini della vita quotidiana. Le loro motivazioni sono, quindi, in primo luogo, negative. Esse dicl1iararono di cercare una « liberazione », e la p·olitica è app-unto un mezzo per « uscire », un modo di « rompere con la monotonia, con il tran-tran ». Ma questa attività liberatrice ha anche il vantaggio di poter essere vissuta come qualcosa che non è estraneo alla vita quotidiana, e che può persino intervenire a modificarla, ribaltandone completamente la struttura. . La politica entra così, per l'uomo della strada, in competizione perma11ente co·n gli obblighi e le costrizioni della vita quotidiana, significa l'alternativa alla miseria del passato: nei quartieri A e B ben il 73 p·er cento degli intervistati ha posto spontaneamente il problema del confronto con le condizioni trascorse di vita, e quasi tutti hanno dichiarato di essere rimasti colpiti dal fenomeno industriale e dalla sua emergenza, brutale rispetto all'a1nbiente naturale in cui erano cresciuti (e nel quale, del resto, neppt1re li aveva preservati dalla fame un'agricoltura handicappata dalle condizioni del clima e del suolo, dall'assenza d'acqua, di attrezzature, ecc.). Sospinti al Nord, essi criticaro·no successivamente il fatto che le città che avevano tanto bisogno di loro no11 si fossero preparate a riceverne l'afflusso. Tra le considerazioni ricorse con maggior frequenza, una riguarda le tensioni conflittuali create dalla situazione ambientale: queste tens'ioni, che persistono sul luogo del lavoro, vengono superate spesso co·n l'aiuto della politica, di un tipo di impegno sociale, cioè, che esercita un'azione dissolvente nei confronti dell'isolamento, della solitudine e dell' « ingiustizia ». L'operaio, una volta uscito ·dalla fabbrica, diviene un consumatore, e i suoi appetiti lo so,spingono naturalmente verso coloro che sono• in grado di soddisfarlo meglio. A questo proposito·, l'immigrato dichiara di ricevere dalla propaganda comunista la sensazione della migliore corrispondenza possibile rispetto alla necessità di manifestare la propria personalità. I giornali come « Sotto la Mole », « La voce della Dora », « La Scintilla », gli assicurano l'inserzione nel reale e in tutte le collettività che vanno dall'équipe di lavoro alla società globale. La civiltà politica agisce ponendosi come una tappa nell'immensa . avventura del Prometeo moderno, e trova buon gioco proprio nelle maledizioni tecnicistiche che potrebbero salvare l'uomo e che invece ne stanno facendo un nuovo Sisifo. L'automazione, per ora, anziché 193 Bibli tecaginobianco
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