Carla Perott{ '61 perché incostituzionale, ed erano immediata~ente decadute le ragioni che avevano in qualche modo frenato l'afflusso ·di coloro che temevano di cadere nel circolo vizioso del problema residenza-lavoro. Dal tempo i11 cui la legge venne dichiarata incostituzionale ad oggi si calcola quindi che siano giunte a Torino e nei paesi della « cintura » altre 133 · mila persone, il cinquanta per cento delle quali arrivate dall'estremo Mezzogiorno e dalla Sicilia. Per stabilire in qual modo sia stato influenzato dalla pubblicità il comportamento politico degli immigrati ci siamo valsi sopratutto di « interviste dirette », compiute nei giorni immediatamente precedenti alle elezioni, nei caffé, nei Cral, nelle piazze i11cui avevano avuto luogo i comizi, ed anche negli ospedali e nelle sct1ole (qui grazie al livello mentale ormai raggiunto dai ragazzini di quinta elementare, portatori di una scelta familiare da essi difesa per mimetismo e per imitazione). Mai come nelle recenti elezioni si ebbe, infatti, a Torino, a qualsiasi livello di età, di sesso, di qualificazione professionale, una caratterizzazio11e così chiaramente politica del voto; né l'elettorato femminile ebbe in passato occasione di « sganciare » il proprio comportame11to politico in un clima privo quanto quello attuale di condizionamenti · religiosi 9 clericali in genere. Le « interviste » compiute furono 160 a Torino, 80 nei paesi della « cintura » e un centinaio circa in altre località scelte in modo che si verificassero alcune condizioni prestabilite. Si curò per esempio che non vi fossero particolari ed evidenti condizionamenti d-ovuti alla presenza nel luogo di seminari, di conventi o di « cellule » particolarmente attive. Si esclusero i paesi in cui condizioni di vita particolarmente disagiate avrebbero potuto determinare esse sole la spinta politica degli elettori, e si cercò di rivolgere la propria attenzione ai luoghi in cui lo sforzo pubblicitario dei vari partiti si era venuto equilibrando 2 • Una certa identità di ·condizioni era infatti il presupposto indispensabile per un'indagine cl1e avrebbe dovuto confro·ntare i dati ottenuti dalle « interviste » tenendo conto del fatto che la scelta politica sembra essere stata elaborata questa ,rolta attraverso riflessi niente affatto semplici, niente affatto « gestaltici ». Come spiegare altrimenti l'altissima percentuale di voti che il PLI avrebbe ottenuto a Torino o a Rivoli in seggi relativi a sezioni estremamente popolari? Quanto ai raggruppamenti statistici in cui ebbero luogo le « interviste » svolte a Torino, abbiamo considerato alcuni « campioni » tipici 2 Si decise, per esempio, di escludere Pianezza, dove era venuto a mancare all'ultimo momento, per motivi di disorganizzazione centrale, l'intervento della propaganda liberale. 180 BibliotecaginobiancQ l I \
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