INCHIESTE L'elettore condizionato di Carla Perotti Forse per la prima volta nella storia del nostro Paese il voto politico si è formato sullo slancio di sloga11s tanto insistiti, e l'elettore è stato accompagnato lungo l'iter della propria meditazione da insistenti parole d'ordine, cartelloni e manifesti che dalla « destra » alla « sinistra » hanno preteso di influenzarne il comportamento. I partiti si sono valsi, infatti, nella loro campagna elettorale, dell'impiego massiccio della pubblicità, usando delle tecniche solitame11te impiegate per diffondere l'uso del « sapone delle dive » o di « un'utilitaria per tutti ». Tutti i mezzi d'espressione - parole, immagini, suoni - sono stati adoperati per ottenere la conversione della disponibilità politica dell'elettore in un atteggiamento socio-morale, ricavandone il consenso in un modo che è apparso a molti estremamente insolito. L'aritmetica politica si è in questo senso traformata in un'operazione assai più elaborata di una somma, e il voto è diventato, la manifestazione di reazioni assai più complesse, talora persino inconscie. Come ha influito sulla scelta politica l'intensa campagna elettorale? Quali ' ripercussioni ha avuto sulla grande massa l'uso della pubblicità? Quali ripercussioni ha avuto in particolare negli immigrati? Abbiamo voluto studiarle dettagliatamente a Torino che è, tra le città d'Italia, quella in cui il saldo immigratorio presenta il quoziente più alto. I suoi abitanti, che erano 719.000 nel 1951, risulta,,ano essere, all'epoca del censimento del '61 ben 1.026.997, con un aumento, quindi, del 43 per cento 1 • Si calcola, infatti, che negli ultimi dieci anni ben 464 mila persone siano venute ad abitare a Torino, e che di esse un terzo almeno sia giunto dalle regioni del Sud. Dopo l'incremento estremamente attivo verificatosi tra il '52 e il '55, si ebbe sino al '59 un relativo assestamento, con una ripresa notevolissima di correnti immigratorie venute a stabilirsi in città e nei paesi della « cintura » tra il '59 e il ~62. La legge sull'urbanesimo era infatti stata abrogata nel febbraio del 1 Cfr. a pag. 169 di Immigrazione e industria, ed. Comunità, 1962, il capitolo su « L'immigrazione meridionale a Torino» di Anna Anfossi. 179 Bibliotecaginobianco
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