Nord e Sud - anno X - n. 42-43 - giu.-lug. 1963

La Redazione l'impressione cl1e tale disegno potesse tradursi dopo il 28 aprile in un'alternativa concreta all'apertura a sinistra. Vogliamo dire che, in contrasto con il modo e con il tono con cui La IVlalfa aveva responsabilmente affrontato questo teina del centro-sinistra « pulito », « La Voce repubblicana» ha avanzato dubbi (anche con vignette e manchettes di gusto qualunquistico cl1e altre volte abbiamo criticato quando ad esse si è fatto ricorso su ·giornali co1ne « L'Espresso ») sulle intenzioni postelettorali dei socialdemocratici, dubbi che finivano con l'avvalorare 1èerte impressioni che proprio la destra aveva interesse ad accreditare. / Detto questo, però, ci corre ancl1e l'obbligo di aprire una parentesi per / aggiungere· subito che ci è dispiaciuto il modo e il tono con cui il 30 f aprile Saragat ha reagito alle «intemperanze» della « Voce», addebitan1:/ done la responsabilità ai «portavoce» di La Malfa, il quale, come abbiamo visto (citando a memoria, ma esattamente nella sostanza), aveva parlato di Saragat come dell'uomo s11l quale non si poteva contare per manovre di svuotamento del centro-sinistra. La Malfa è uno dei maggiori punti di forza del centro-sinistra; l'attacco che Saragat gli ha mosso - lasciamo ad altri di giudicare fino a che punto ingeneroso, a noi questo qui non interessa - è stato politicamente inopportuno. E sia consentito di dirlo a noi, elettori di La-.. MaJfa, che di Saragat siamo stati - e siamo - ~ -- . pugnaci estimatori, che come tali ci siamo qualificati pubblicamente anche quando era di moda negli ambienti della sinistra democratica addebitare a Saragat tutte le colpe e tutte le più prave i11tenzioni immaginabili. D'altra parte - e questo vale tanto per i repubblicani che per i socialdemocratici - nel siste1na partitico italiano, pluripartitico, proprio quei partiti che confinano fra loro - e spesso sono naturalmente alleati, al governo o all'opposizione, nell'ambito di coalizioni che si dicono « omogenee » - sono quelli che figurano in periodo elettorale più direttamente concorrenti ai fini del controllo di certe zone di confine del corpo elettorale; a vo1te tanto aspran1ente concorrenti che, se i leaders non si autoco11trollano, la campagna elettorale può lasciare strascichi di sgradevoli polemiche (come quella cui qui si è fatto cenno), tali da compromettere i rapporti di buon vicinato stabiliti nella Legislatura che si chiude o da stabiìire nella Legislatura cl1e si apre. Ma tutto questo fa parte del difficile mestiere dei partiti; e se a volte ne derivano motivi di preoccupazione, o di incertezza, si tratta pur sempre di difficoltà che possono essere affrontate e superate quando agli uomini che sono a capo dei partiti non faccia difetto né il senso della misura, né la lucidità della visione politica. Confidiamo, quindi, nel superamento pieno dei motivi cl1e hanno dato l11ogo allo scontro 16 Bibliotecaginobianco

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