Nord e Sud - anno X - n. 42-43 - giu.-lug. 1963

Rosellina Balbi rendo. Né sarà inutile ricordare che i fotoromanzi italiani vengono largamente esportati in buona parte del mond~ latino 18 • Una « svolta a sinistra » nella pubblicistica dei fumetti costituirebbe, dunque, un fenon1eno ben sir1golare. È innegabile che i fotoromanzi sfiorino, di tanto in tanto, certi problemi di fondo (scioperi, migrazioni di lavoratori meridionali nelle regioni del Nord e così via); ma è altrettanto innegabile che tali problemi vengano prospettati in termini artificiosi e vagamente populistici. Secondo Marcella Lachesi 19 , il solo fatto che certi argomenti vengano messi sul tappeto costituirebbe di per sé un progresso; resta peraltro il dubbio che, affro11tando taluni temi di bruciante attualità, si miri, più o meno- co1 nsapevolmente, a deviare sull'innocuo binario delle soluzioni individuali (e miracolistiche) certe aspirazio,ni e certe esigenze che non è lecito ulteriormente ignorare .. Scrive Evelyne Sullerot: « Quale eccellente rimedio, per le lettrici povere e disarmate, imparare che il danaro· rende infelici, che avvilisce, che pervertisce ... che quel mondo che le schiaccia, e nel quale, donne e povere, si sentono doppiamente inferiori e doppiamente vittime non è che un'illusione: la realtà del cuore trascende tutto ciò, e fa del sacrificio una vittoria, dell'abnegazione un trionfo » 20 • D'altra parte, fin tanto che la validità di certe scelte editoriali sarà misurata in base al livello delle tirature (e, per un giornalismo « mercantile », non si vede altra possibile unità di misura), una formula di successo non sarà suscettibile di variazioni. La stampa femminile (nella quale, per ovvie ragioni, non comprenderemo· i pochi periodici « impeg11ati ») po,ggia su una formula di grande successo; è dunque estremamente improbabile che essa possa sostanzialmente rinnovarsi, almeno fin tanto che non si saranno rinnovate le esigenze del pubblico al quale quella stampa si rivolge. D'altronde, sembra assurdo pretendere che l'educazione delle masse possa ottenersi « dal1 'alto »: « un'interpretazione moderna della democrazia », osserva Man11ucci, « non può ammettere altra preoccupazione che quella di lasciar liberamente operare gli strumenti, gli stimoli, le occasioni dell'autoeducazio,ne, dello sviluppo aL1tono1no dell'individuo ». Lo stesso Mannucci ricorda quanto è stato detto in un « Rapporto » della « New Left Review », circa la progettata istituzione di una terza rete televisiva in Gra11 Bretagna: « Il criterio ... no11 è ciò che do·bbiamo udire o dire, né ciò che sarebbe bene per noi udire o dire, né ciò la cui audizione 18 Circa la fortuna dei fotoromanzi nel mondo latino, cfr. EvELYNE SuLLEROT, op. cit., p. 94. 19 MARCELLA LACHESI, I lettori non vogliono più favole, « Vie nuove», 28 giugno 1962; nonché I protagonisti devono ancora soffrire, « Vie Nuove », 5 luglio 1962. 20 EVELYNE SuLLEROT, op. cit., p. 123. 168 Bibliotecaginobianco

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