Una stampa senza avventure Italia, coloro che ne leggono più di uno), la maggior parte delle persone si lascia guidare da co,nsiderazioni che poco o nulla hanno da vedere con l'impostazione politica del quotidiano stesso. Altrimenti non si spiegherebbero certe situazioni di vero e proprio monopolio regionale, esistenti nel settore della stampa q11otidiana; e tanto meno si spiegherebbe la nessuna « corrispondenza quantitativa tra la circolazione dei quotidiani delle varie tendenze politiche e i suffragi attribuiti alle formazioni corrispondenti. I partiti di sinistra e del centro-sinistra hanno ottenuto un numero di voti grandemente superiore alla consistenza e diffusione della loro stampa quotidiana; altrettanto può dirsi, sebbene in scala minore, per i partiti di estrema destra » 7 • Quanto alla stampa periodica, il discorso da fare è tutt'altro. A differenza di quello che avviene per i quotidiani, le copie delle pubblicazioni periodiche vengono conservate dai lettori per settimane, per mesi, addirittura per anni. Non senza ragione è stato detto che il periodico rappresenta un compromesso tra il giornale e il libro. Chi ha affern1ato che « nulla è più morto del giornale di ieri », non poteva che riferirsi a un q11otidiano. Questo stesso indefinito prolungarsi della loro vita impone ai periodici di seguire, nelle scelte editoriali, u11a strada particolare: essi no,n possono limitarsi a fornire delle informazioni, che invecchierebbero rapidamente, e rischierebbero, inoltre, di essere smentite dal succedersi degli avvenin1enti; debbono invece tendere - attraverso i vari elementi della loro formula - ad accentuare inconfondibilmente la propria fisionomia. In altri termini, i periodici debbono darsi un volto cne sia chiaramente riconoscibile dal pubblico, per modo, che questo sappia in anticipo ciò cl1e potrà trovare nel giornale che acquista: solo così potrà nascere e consolidarsi tra la pubblicazione ed i lettori quel legame costante, che assicura alla pubblicazione stessa uno stabile livello di diffusione, e le conferisce un determinato valore quale strumento pt1bblicitario. L'esigenza alla quale abbiamo accennato urta, peraltro, con un'altra necessità, non meno vitale: che è quella di allargare al massimo il mercato, raggiungendo - e vincolando in maniera definitiva - la più vasta cerchia possibile di lettori. Ora, quanto maggiore è la caratterizzazione di un giornale, tanto più limitato è il pubblico che vede rispecchiati in esso i propri gusti e i propri interessi. Il problema principale, dunque, per i policy makers di un periodico, è quello di conciliare 7 IGNAZIO WEISS, Politica dell'informazione, Edizioni di Comunità, Milano 1961, pp. 158-160. ,, 161 Bibliotecaginobianco
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