Nord e Sud - anno X - n. 42-43 - giu.-lug. 1963

Paesi e città minate soluzioni e prospettive di sviluppo di carattere locale, tali da non essere in contrasto con eventuali ulteriori obiettivi su scala regionale (da definirsi in ordine ad un più lungo periodo temporale), che peraltro dovranno essere stabiliti nelle sedi più appropriate ». Si osserva, infatti, che la costruzione di un meccanismo di sviluppo a livello regionale inciderebbe probabilmente, in modo diretto, su alcune variabili esogene, come il movin1ento sociale della popolazione, l'entità ed il tipo degli insediamenti industriali, e si rifletterebbe quindi sulla struttura economica della popolazione. Altro punto da sottolineare è il procedimento seguito dal Fiorelli nel definire. Je prospettive di sviluppo: egli, infatti, ha creduto giusta- .mente che non fosse opportuno procedere meramente in termini di ,risorse del territorio, specie in termini di possibilità di insediamento )ndustriale. Fiorelli l1a ritenuto tale procedimento manifestamente astratto, in quanto indeterminato; ed ha, perciò, posto il problema della utilizzazione delle risorse, del territorio e. se del==casoJ della loro -= _valorizzazione « in funzione » di 110 determinata meccanismo· di sviluppo, definito in un quadro regionale ed articolato su basi settoriali e territoriali. Preme soprattutto rilevare che nello studio - che costituisce uno tra i primi, se non il primo, tentativo di affrontare una situazione territorialmente ristretta in modo non meramente descrittivo - si è adottato un procedimento metodologico interessante e nuovo, sotto il profilo della programmazione, volto a ridurre le « aree di incertezza », sia attraverso un inquadramento in un più vasto ambito territoriale, ' sia attraverso una precisazione ed una riduzione della rilevanza delle « variabili esogene » che maggiormente incidono sul meccanismo di sviluppo a livello locale. Le prospettive cl1e, secondo il metodo fin qui illustrato, è stato possibile definire nello studio, appaiono nel merito assai rilevanti: si prevec!_e,infatti, in un periodo relativamente breve (entro il 1971), la'crea- - zione di 40 mila nuovi posti di lavoro nei settori extra-agricoli, una situazione di piena occupazione, un tasso medio annuo di incre·mento ----,---,-,-r-:---r:.~---...-.,..:;.---~---,,...-~-~--:-'--:-----~.;.;.;..;..,;~---- .....-..... del reddito di oltre il 6 per cento .. Tutto ciò nel quadro di un mecca- _,_ --- nismo di sviluppo che dovrebbe portare - rispetto all'attuale di11.aII!.ica - ad un tendenziale rieguilibramenta di carattere. territoriale.,-..e.d anche ad un migliore rapporto - a u· - eglL-oi:diw se!t~ria 1 1to per addetto, .- i:iò che non si è, illvece, prospettato è l'equipararoeoto dei livelli settoriali (medi) di reddito per addetto. E non poteva essere diversamente, non soltanto in considerazione ..del b,reye perjodo, ma aochepper 149 Bibliotecaginobianco •

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