Paesi e città concessi a tutto il Mezzogiorno fino al 1961, ed il 17% del totale degli investimenti quivi effettuati, a fronte, tuttavia, di un previsto impiego di oltre il 28% del numero co·mplessivo degli addetti. Ma so·no stati sforzi e somme bene spesi? Per classe di ampiezza gli investimenti inferiori a 100 milioni effettuati in provincia di Napoli sono ben 779 su 1194: cioè i due terzi, lo stesso rapporto risco,ntrato per la Campania nel suo insieme rispetto al Mezzogiorno. Il livello u11itario degli investimenti effettuati nell'ambito di questa classe è di 34 milioni, e le lire investite per ciascun addetto 1.100.000 in media. Forte è anche l'incidenza degli investimenti compresi tra 100 e 500 milioni di lire, che risultano 217 e cioè il 18% del totale. Nel loro complesso le due classi iniziali hanno assorbito quasi 1'84% di tutti gli investimenti effettuati a Napoli e nel Napoletano fino al 1961. Gli investimenti intermedi, e cioè quelli compresi in una classe di ampiezza tra 500 e 1500 milioni, risultano solo 39; e quelli inclusi nelle due classi più alte (da 1500 e 6000 e oltre i 6000 milioni) so110 rappresentati da solo 17 investimenti, nessuno dei qt1ali superiore ai 6000 milioni. Comunque, nelle ultime classi di ampiezza esaminate, il livello unitario medio degli investimenti e il rapporto tra questi e le unità lavorative ipotizzate appaiono soddisfacenti, essendo così articolati: ' Classi Inv. unitario medio Inv. medio per addetto miloni di lire da 500 a 1500 755 2,7 da 1500 a 6000 2.650 3,3 oltre 6000 Il fatto è che fino al 1961 questi tipi di investimenti sono stati le eccezioni, troppo rare, altresì, per poter determinare reazioni veramente apprezzabili nell'economia napoletana. Si è detto innanzi, e qui si ripete, che i dati in esame sono impuri e che pe_rtanto le conclusioni che possono trarsene vanno temperate considerando il peso che la voce non discriminata degli « ampliamenti » esercita sullé cifre di cui disponiamo. Si è detto, altresì, che non è tanto la modestia in sé degli investimenti unitari, specie se considerati nell'ambito delle classi di ampiezza iniziali, né è il loro numero troppo elevato o lo scadente livello degli i11vestimenti per addetto, ad i~durci a perplessità ed allarmi. Ma quando tutti questi elementi si pongono in rapporto ai settori nei quali l'intervento si è diretto ed ai mo·di con i quali esso si è manifestato di preferenza, allora non pare sia il caso di essere troppo ottimisti. 135 ~ibliotecaginobianco
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