• Paesi e città 5. - I dati sulle operazioni di finanziamento condotte in Campania permettono di individuare, nell'ambito della regione, la dinamica e lo stato delle localizzazioni indu.striali. Nel corso del 1962 si è verificata · tutta una serie di fatti cl1e confermano le osservazioni che in appresso faremo, intorno all'attrazione esercitata da certe ristrette zone campane rispetto all'intero territorio regionale. A tutto il 1961, le 1922 delibere di finanziamenti industriali concernenti la Campania apparivano così ripartite per provincia: Avellino Benevento Caserta Napoli Salerno TOTALE Delibere N. 98 72 188 1194 370 1922 Importo Finanz. 000 lire 3.090.186 1.761.528 20.208.200 86.365.652 17.516.572 128.942.138 lmp. degli invest. fissi 000 lire 5.082.463 2.434.322 33.878.703 150.190.147 27.397.962 218.985.597 Addetti 2.266 1.430 10.002 65.831 13.628 93.157 Le cifre che precedono sono già di per sé significative, ma ancor più significative appaiono i rapporti percentuali che ciascuna provincia ' ha realizzato sui totali dei quattro ordini di elementi considerati nella tabella precedente. % Delibere Importo finanz. lmp. inv. fissi Addetti \ Avellino 5,1 2,4 2,3 2,4 Benevento 3,7 1,4 1,1 1,5 Caserta 9,8 17,1 15,5 10,7 Napoli 62,1 65,8 70,0 70,5 Salerno 19,3 13,3 11,1 14,9 TOTALE 100,0 100,0 100,0 100,0 La prima osservazione da fare è che le pr~vincie di Avellino e Benevento sono rimaste tagliate fuori dal movimento di industrializzazione verificatosi in Campania fino a tutto il 1961. Questa osservazione conferma ed integra l'altra, che abbiamo fatto nella parte iniziale di questo studio, in merito all'apporto campano al flusso migratorio meridionale. A]?biamo detto, infatti, che la massima quota di emigrati campani, verso il Nord o verso l'estero 1 , ha origine dalle· provincie di Benevento e di Avellino, seguite a notevole distanza da Caserta e Salerno. È ovvio che non è stata certamente l'emigrazio11e ad impedire un sia pur modesto processo di industrializzazione delle provincie di Avellino e Benevento; ed è non meno ovvio che non è stata certo la mancata industria131 Bibliotecaginobianco
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