Nord e Sud - anno X - n. 42-43 - giu.-lug. 1963

.. Antonino I zio del suolo figurano poi effettuate in Campani~, complessivamente, 601 delibere a fronte di 43.833 n1ilioni di investiinenti previsti. Ciascuno di essi, pertanto, risulta di un'ampiezza media di circa 73 milioni di lire. È una cifra già abbastanza modesta conoscendo quelle che sono le esigenze di ammodernamento che pone il settore qui considerato. E se nell'ambito di questo stesso settore esaminiamo le 401 delibere adottate per investimenti nella classe fino a 100 milioni, troveremo che la dimensione media scende a 31 miìioni di lire. Ora, quale che sia il peso che gli « ammodernamenti » possano avere sui calcoli totali, un'ampiezza del genere non è sintomo di un processo di industrializzazione; ma, al più, di un passaggio da certe forme artigianali ancora centrate sul lavoro manuale a certe altre migl~orate con l'immissione di certe macchine, di qualche motore, di una piccola serie di modesti strumenti produttivi. Non è che la situazione, nell'ambito di tutto il Mezzogiorno, sia migliore; ché, anzi, - per restare nel settore alimentare, - le 1779 delibere adottate nel Mezzogiorno fino al 1961 hanno comportato investimenti per poco più di 120 miliardi, con una dimensione media oscil- . lante intorno ai 63 milioni di lire, - dimensione che scende al di sotto dei 30 milioni di lire per gli i11vestìmenti effettuati nella classe d'ampiezza fino a 100 milioni. In siffatte condizioni appare lecito chiedersi se quelle che formalmente appaiono operazioni di fina11zia1nento intese ad accelerare l'industrializzazione del Mezzogiorno, siano state anche nella sostanza operazioni « industriali », condotte da Istituti speciali e da Sezioni speciali di credito industriale; o non siano state, piuttosto, ordinarie operazioni bancarie. In sostanza l'operatore economico che ha bisogno di dieci/ quindici milioni per compiere una qualsiasi operazione (anche c;li ampliamento, anche di -ammodernamento dei propri impianti) dovrebl?e poterli ordinariamente e agevolmente reperire nell'ambit~ e tramite il sistema bancario norn1ale, e ciò ancl1e utilizzando specifiche facilitazioni. Nel Mezzogiorno si è probabiln1ente verificata, invece, una sostituzione tra sistemi « speciali » e sistemi ordinari di credito; o, meglio àncora, si è verificato il fatto che l'inefficienza dell'ordinario sistema di credito quivi vigente ha incanalato le operazioni di credito industriale speciale verso la « ro,utine », verso il quotidiano sopperimento di mezzi e di circolante che avrebbe dovuto essere assicurato dai normali sportelli bancari. È probabile che non sempre, e non formalmente almeno, ciò sia accadut9; ma è molto probabile che sia accaduto spesso; e quello che più preoccupa è che, forse, continua quotidianamente ad accadere. 130 \ Bibliotecaginobianco

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