" Dopo il 28 aprile tati elettorali palesemente favorevoli, può essere, cioè, compensato, e anche largamente, il costo elettorale di cui si diceva. Un costo elettorale, dunque, si doveva pagare, era prevedibile che si dovesse pagare, ed è stato pagato: più alto, e in parte previsto, a destra dalla DC; meno alto - e tuttavia a torto non preventivato - a sinistra dal PSI. Ma gli spostamenti eletto•rali che si sono verificati rispetto al 1958 non possono essere interpretati soltanto come la conseguenza della reazione di elettori democristiani orientati a destra, e quindi ostili al centro-sinistra, e della reazione di elettori socialisti altrettanto ostili alla nuova maggioranza perché di orientamento massimalista. Né questi spostamenti possono essere misurati quantitativamente in base alle variazioni percentuali in più o in meno che risultano per ogni partito nel 1963 rispetto al 1958: c'è stato, infatti, un generale rimescolamento, scambio di voti in tutte le direzioni, un complesso gioco di motivazioni contraddittorie, o semplicemente di origine disparata, per cui le variazioni percentuali che risultano per ogni partito rappresentano il saldo fra· voti guadagnati, per una data ragione e in una data direzione, e voti perduti, per un'altra ragio11e e in un'altra direzione. Si era detto, cioè, commettendo un altro errore di previsione, che neanche gli importanti mutamenti politici intervenuti nella situazione italiana durante il 1962 avrebbero intaccato la relativa stabilità raggiunta dall'elettorato dopo il 1953, come se i comportamenti elettorali fossero oramai viziati da una sempre più scarsa partecipazione dei cittadini alla vita politica (la« dépolitisation », come in Francia e altrove) e quindi da una assenza di reazioni veramente significative e rilevanti nei confronti delle scelte che i partiti propongono, anche quando esse sono diverse rispetto alle scelte proposte in occasione di una precede·nte scadenza elettorale. E invece sui co1npo,rtamenti dell'elettorato hanno influito non solo i mutamenti politici intervenuti nella situazio-ne italiana durante il 1962, ma anche, e forse soprattutto, i mutamenti intervenuti durante.cinque anni nella realtà geografica e sociale del paese, mutamenti, questi ultimi, veramente significativi e rilevanti. Tutto questo emerge chiara1nente dall'analisi del voto espresso dall'elettorato il- 28 aprile nelle varie provincie e regioni, nelle varie compartimentazioni, orizzontali per così dire, che sono delimitabili in base ·a considerazioni geografiche e nelle altre compartimentazioni, verticali, che sono delimitabili in base a considerazioni di ordine più ~ meno sociologico. Si può dire, insomma, che la « fluidità » dell'elettorato italiano non si è manifestata questa volta, come nel 1953 e nel 1958, soltanto alle « giunture » principali dello schieramento p·olitico, fra DC 11 Bibliotecaginobianco
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