Cesare Lanza che è tenuta bassa dalle punte rr1inime del Sud, è del 65,9 per cento. E il problema dei locali? Ad una Università moderna. spettano locali efficienti, funzionali, moderni, ariosi, co1nodi... La Calabria· ha già il fabbisogno di aule scolastiche più elevato in tutta Italia, pari al settantadue per cento,! No al finanziamento di quattro miliardi. Tutto ciò, che abbiamo detto prima, basterebbe a dimostrare come un finanziamento così esiguo distrugga· alla base ogni iniziativa seria, e si dimostri di effetti ancora più patetici dato che si riferisce ad una regione come la Calabria. Un finanziamento di quattro miliardi o è ridicolo, o è una presa in giro. Propendiamo per la seconda ipotesi, dato cl1e è impossibile che anche i più sprovveduti ignorino quanto costi verame11te mettere st1 un'U11iversità ispirata ad idee e a programmi razionali. C'è poi il recente esen1pio della Facoltà medica di Gerusalemme, costata venti miliardi per le sole spese di impianto·. In Italia, una buona Facoltà scientifica con almeno· duemila studenti, costerebbe cinque o sei miliardi e avrebbe bisogno di 30 professori di ruolo e di almeno 150 assistenti. In Calabria, con un miliardo in meno, miracolosamente si vorrebbero fare cose tre volte più gra11di. Il brutto è che ci sono ancora troppi calabresi disposti a credere in certi « miracoli ». C'è ancora qualche considerazione da fare. La prima è che la responsabilità dell'imbastitura di questa Università decentrata, di questa Universitàcampanile, risale al Governo pr~cedente a quello di centro-sinistra. Non è difficile capire quanto difficile, dopo l'apertura a sinistra, e complessa manovra sia per la DC cavare le castagne dal fuoco al momento in cui il progetto di legge governativo si trova già « baciato >) dall'approvazio·ne del Senato e alcuni esponenti democristiani, come il citato on. Foderaro, contrari alla « svolta », non perdano occasio11i per servirsi della fantomatica Università calabrese come di uno strun1ento propagandistico per la loro personale opposizione ·all'ingresso dei socialisti nell'area democratica. Gridano che il PSI non vuole l'Università, dando l'idea di non aver riflettuto sui pochi pregi e i moltissimi difetti del disegno di legge. Non si è mai chiesto, l'on. Foderaro, come mai il disegno di legge sia tanto fieramente osteggiato,? Possibile che solo lui, in esclusiva, abbia a cuore il destino della Calabria? Se si riuscirà ad uscire dalla difficile impasse, i provvedimenti da prendere inizialmente, i più. urgenti, sono tre: 1) concedere al progetto un finanziamento almeno decente e no·n in1pieto,so,; 2) dare sede unica all'Ateneo; 3) orientarsi verso un'Università di tipo nuovo ed esemplare, e non insistere a creare un'altra U11iversità come che sia (il progetto di un Istituto Tecnologico è da prendersi i11 seria considerazione). Per quanto riguarda più specifican1ente il problema della sede, poi, i casi, come si dice, so.no due. O prevalgono i campanilismi, e allora i calabresi, anché i più ingenui, faranno bene a comprimere ancora una volta le loro speranze perché del progetto dell'Università non si farà nient~. Oppure si dimenticano i campanilismi, le faziosità, i provincialismi, e allo•ra non è difficile trovare la sede con buona pace di tutti, se solo si pensa, come si è già scritto_ in questa rivista, che Reggio è fuori gioco perché c'è già l'Uni118 \ Bibliotecaginobianco \
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==