Nord e Sud - anno X - n. 42-43 - giu.-lug. 1963

Brun.o Lauretano - Cesare Lanza mente, attraverso segni simbolici, che assicurano segretezza al voto stesso, e con la « chiarezza necessaria» .. La invalidità si ha ogni qualvolta venga a mancare una delle condizioni menzionate: libertà del voto, segretezza, chiarezza. Un voto riconosciuto valido sta ad indicare la identificazione della libera e chiara volontà del votante, che resta però inidentificato. Un voto valido è un voto comunicante, capace quindi di dare una informazione precisa su certe scelte. Invalido, invece, è quel voto o che non permetta di identificare tali scelte (sia perché è mancata la espressione del voto, sia perché tale espressione non è stata fatta in modo chiaro,) o che permetta di identificare, oltre che la scelta, colui che ha fatto· la scelta. La simbolica elettorale esclude quindi i due estremi, e quello della espressione non comunicativa e quello della es.pressioine che comunica, oltre che certi contenuti della volontà, anche la identità del volente. Il segno· usato nel votare è, in un certo senso, l'opp-osto di un altro segno, usato p,er la identificazione della persona: la firma. Ci si può chiedere: che il voto debba essere limpido e perfettamente intelliggibile, e che esso debba essere libero, è comp,rensibile, ma non che esso debba essere segreto; non è la segretezza propria di chi no1 n vuole o no11 sa assumere delle responsabilità? La risposta è estremamente facile. La segretezza del voto serve ad assicurare ad esso la libertà. Ogni votante è assediato da pressioni, da s~,llecitazioni, a volte da ricatti. La segretezza, incomprensibile forse in un mondo di uomini liberi e responsabili, pone rimedio a una situazione in cui per molti motivi la volontà rischia di essere suggestionata o violentata. La segretezza (con tutta la simbolica sop,ra riferita) è un rimedio contro un « deficit» di libertà, contro la libertà minacciata. Per questo, la vera libertà del voto si esprìme nella segretezza e nella simbolica standardizzata adatta per la segretezza. Ogni voto espresso diversamente (e quindi anche il voto di chi vuole essere riconosciuto) non è il segno di una volo,ntà libera, ma di una volontà coartata, è la espressione non di un uo1 mo consapevole dei propri diritti, ma di t1n uomo servile o corrotto. BRUNO LAURETANO Il punto sull'Università in Calabria L'Università in Calabria, così almeno credettero i calabresi più ingenui, sembrava dovesse entrare in funzione entro pochissime settimane. Anzi, quando il progetto di legge governativo venne approvato in Senato, con i voti contrari del solo gruppo comunista, l'entusiasmo non trovò più molti freni e parve che appena un 1nese sarebbe passato prima dell'inizio dei corsi. La Calabria, si sa, è una terra che vive anche di speranze e non c'era motivo, per i più, di non ritenere valide promesse sviluppate attraverso le parole « ispirate » _della stampa locale, rafforzate nel clima del famoso viaggio di 114 \ Bibiiotecaginobianeo I \ I

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