Nord e Sud - anno X - n. 42-43 - giu.-lug. 1963

Giornale a più voci centri, hanno poche occasioni di uscire dal circolo ristretto dei rapporti quotidiani e dell'ambiente abituale. Tuttavia nei loro confronti sono state formulate n1olte critiche, di varia natura, persino ideologica. Le più numerose si sono tuttavia appuntate sul modo con cui sono congegnati: cioè sul sistema della lezione-conferenza. La « conferenza », nella forma che questo « genere » ha acquistato negli ultimi cento anni, è concepita come un mezzo di diffusio·ne della cultura tra coloro che non leggo110; al livello del ceto colto, la conferenza si rivolge, con tono di alta divulgazione, a chi non ha tempo o non vuole sobbarcarsi alla fatica di uno spoglio sistematico delle riviste specializzate di un dato ramo, e alla lettura sistematica dei migliori saggi pubblicati su determinati problemi. Ora sembra ovvio che « lezioni » di questo genere, anche se hanno la forma di « rassegne » orali, se espongono la nuova problematica, se insomma sono preparate con cura, non siano indispensabili; che non sia cioè indispensabile che gl'insegnanti lascino, magari per pochi o molti giorni, la propria scuola e i propri allievi, si trasferiscano magari in un'altra città, per ascoltare dalla voce del docente ciò che hanno già letto o che co,munque potrebbero (e dovrebbero) leggere e meditare nella quiete della pro·pria casa o della biblioteca pubblica più vicina. Inoltre, in linea di principio, non ci par bene che un « corso » al quale gli uditori, almeno in parte, presenziano a spese dello Stato (che paga le diarie di trasferta) si concluda senza un esame di qualsivoglia forma; tanto più che l'avervi presenziato, costituisce titolo che dà diritto ad un punteggio supplementare in varie occasioni (per es. nei concorsi per merito distinto). ·· S~nza esame, il « corso » potrebbe assumere l'aspetto, per i meno impegnati, di una piacevole parentesi turistica, con fastidio dei più seri e impegnati, e con danno dello Stato. , A mio parere, se si vuol conservare i « corsi » ma nel contempo accrescere la loro efficacia, occorre: a) che gl'iscritti ricevano a casa, alcuni mesi prima, una bibliografia essenziale dei problemi cttlturali e didattici che saranno trattati nel corso; tale bibliografia dev'essere recente, e facilmente accessibile (serve poco citare dotti lavori in tedesco o in inglese, che gl'interessati stenterebbero a trovare e magari a leggere); b) le lezioni dovrebbero ridursi a una breve impostazione o elencazione della problematica, e ad un cenno alle principali soluzioni critiche recenti; seguirebbero le risposte ai «quesiti» avanzati dai partecipanti (essi potrebbero già essere stati presentati per iscritto in precedenza), relativi al tema, e nati in margine alle letture fatte prima del corso, e alle esperienze didattiche attuate; si aprirebbe così una « conversazione» ad alto livello tra il docente del corso (presumibilmente, un professore universitario del ramo che avesse anche doti di comunicativa orale) e i partecipanti, «conversazione» (non ·usiamo di proposito la parola « discussione», per quel tanto di sospetto di esibizionismo che il termine potrebbe insinuare) la quale servirebbe a puntualizzare gli argomenti più importanti bisognosi di « aggiornamento », e sarebbe soprattutto ancorata al concreto, grazie al lavoro preparatorio svolto in 107 Bibliotecaginobianco

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