Zeno Cantoni - Esther. Piancastelli rappresentato in questo caso dagli organismi comunitari, non deve effettuare le sue scelte fondamentali che indirizzino la ricerca stessa. Tirando un po' le file del discorso fino a qui condotto, non si p·uò disconoscere il carattere positivo dell'attività svolta dall'Euratom e l'importanza di questa sorta di programmazione co;munitaria offerta dai Piani Quinquennali di ricerche e di insegnamento. Si vuole soltanto richiamare l'attenzione sulla necessità di vigilare sullo sviluppo di tali programmi e di inquadrarli in una visione che non sia soltanto tecnica e scientifica, ma anche politica. Bisogna notare che se certe lacune esistono in questo senso nella presentazione del II Pia.no Quinquennale, una cosciente presa di posizione, da parte dell'Esecutivo comunitario, si è avuta nel cosiddetto « colloquio » tenutosi durante la sessione di novembre del Parlamento Europeo, tra il Parlamento da una parte e i Consigli e gli Esecutivi dall'altra; e, prima ancora, nel corso dei dibattiti avutisi in occasione della p,resentazione in Parlamento della relazione elaborata dall'on. Brunhes sulla V Relazione Generale della Commissione Esecutiva della CEEA. Alcuni settori del programma vanno maggiormente approfonditi, quale, ad esempio, quello dell'insegnamento, che assume un rilievo tutto particolare per l'Euratom. Esso, anzi, rappresenta, si può dire, un punto nevralgico, giacché si è constatata la difficoltà di avere un personale qualificato, come hanno più volte confessato gli stessi rappresentanti dell'Esecu~ivo dell'Euratom solo. Ma il problema riguarda tutta la Comunità, ed esso può essere risolto attraverso un'azio·ne comune, che tenga conto evidentemente delle particolarità del settore nucleare. ZENO CANTONI Una grata sorpresa Siamo ormai avvezzi, nella primavera di ogni anno, in occasione della presentazione al Parlamento della Relazione del Comitato dei Ministri per il Mezzogiorno, ad assistere ad una ripresa della discussione meridionalistica. Quest'anno abbiamo- una novità: contrariarnente al consueto, il documento più significativo, autentica sorpresa primaverile, ci è venuto non dal Comitato dei Ministri, ma dall'Istituto Centrale di Statistica. Si tratta dei primi risul ... tati definitivi del censimento demografico del 1961. Il volume lungamente atteso è finalmente giunto; abbiamo alla fine qualche notizia sicura intorno all'ammontare e alla distribuzione territoriale della popolazione italiana. In veste meno pomposa, senza alcun corredo di commento, queste cifre ci insegnano forse qualcosa di più sullo sviluppo economico italiano di quel che non abbiano potuto fare fino ad oggi le numerose relazioni che si sono succedute con regolarità annuale. Espressa nei suoi termini più sintetici, ecco la sorpresa: nel co,rso del 102 Bibliotecaginobianco _
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