Nord e Sud - anno X - n. 40 - aprile 1963

Rosellina Balbi italiani, e non invadono il terreno opinabile ») 8 • Su « Marie Claire », il compito di introdurre le lettrici « nei grandi problemi » è affidato a Giovanni Ansaldo: il quale osserva che nella prima fase della campagna elettorale i protagonisti veri sono « gli apparati dei vari partiti ... E si intende che durante questa fase gli aspiranti alla gloria parlamentare 'lavoreranno' più che sulle piazze, negli uffici dei partiti, per dimostrare come l'inclusione del proprio nome giovi al partito stesso. Nella seconda parte, invece, protagonisti saranno i candidati, ormai inclusi nelle fatidiche liste; i quali condurranno la lotta nelle piazze e nei comizi. E ufficialmente la condurranno per il partito, per esaltare i suoi fini ed il suo programma. Ma in pratica la conducono anche per fini personalissimi; cioè per accaparrarsi il maggior numero di voti preferenziali. C'è anzi chi dice che le energie proprie più intense i candida ti le metteranno in questa competizione personale; e che i candidati della stessa lista si detesteranno (almeno per qualche settimana) più cannibalescamente di quanto non detesteranno i candidati delle liste avversarie. Io non so e non mi . 9 pronuncio ... » . Non c'è che dire: è una introduzione « ai grandi problemi » veramente incoraggiante. E poiché un giornalista come Ansaldo non è tale da soggiacere alla tentazione di un qualunquismo sin troppo facile, bisogna dedurne che l'impostazione del suo articolo rientri nel quadro della politica generale perseguita dalla pubblicazione che lo ospita. Quanto agli altri settin1anali ferr1minili di maggior livello ( « Grazia » e « Annabella » in primo luo•go), non sembra che il tema elettorale venga da loro considerato co1ne degno, di attenzione. Esistono, per vero, altri problemi di fondo; taluni dei quali particolarmente significativi per le donne italiane (come, ad esempio, quello della effettiva parità giuridica dei cittadini, sancita dalla costituzione, n1a non realizzata, malgrado la recentissima entrata in vigore della legge sull'accesso delle donne ai pubblici uffici). C'è stato un convegno nazionale di donne giuriste che ha dibattuto la questione, larnentando, per l'appunto, la discriminazione esistente fra i due sessi sul piano della legislazione. Ebbene, che cosa hanno scritto in pro·posito i grandi settimanali femminili? Per quanto ci risulta, nulla. O meglio, qualcuno se ne è occupato; come Mosca (su « Amica » ), il quale dedica alle donne giuriste un significativo « elzev1r1no »: . « Gentile amica, ancora della parità della donna con l'uomo. Ha letto nei giornali? A Roma si sono riunite in congresso le donne giuriste, le quali, fra il generale disinteresse delle donne, hanno vivacemente discusso sulla necessità di apportare modifiche all'attuale legislazione, se davvero si vuole che la donna italiana, anziché s Maria Badaloni, In attesa del 28 aprile, « Gioia », 9 marzo 1963. 9 Giovanni Ansaldo, Le date all'orizzonte, « Marie Claire», 7 marzo 1963. 96 Bibliotecaginobianco

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