Nord e Sud - anno X - n. 40 - aprile 1963

Calogero Muscarà gran lunga diversa da quella che aveva alimentato· il periodo di maggior fortuna della città e da quella cl1e altrove, a Milano co,me a To,rino, stava promuovendo lo sviluppo economico della Padania occidentale, anche all'interno del co1nune di Venezia erano in corso profondi rivolgimenti. Poiché avveniva in parte non insignificante a spesa della città insulare, lo sviluppo demografico della terraferma non poteva, infatti, restare senza effetti sulla composizione sociale degli abitanti della Venezia storica. Solo per accennare ad alcuni aspetti della complessa fisionomia veneziana e no11certo ai più significativi - poiché un'analisi di dettaglio richiederebbe oltre tutto una documentazione statistica che a tutt'oggi n1anca - è stato osservato carne, in generale, la popolazione del comune stia invecchiando·. Dal '36 al '51, gli abitanti in età inferiore ai vent'anni sono proporzionalmente dimint1iti, sia per le femmine cl1e per i maschi. Questi, che alla data del primo censimento considerato, raggiungevano il 38% circa dell'i11tera popolazione, calavano 15 anni dopo al 34%; quelle dal 36 al 30%. Modesto incremento segnavano viceversa le classi intermedie, assai maggiore le classi anziane (oltre 55 anni di età), passando dal 5091> circa al 52o/6 le prime, le altre dal 12 o dal 15%, a seconda che si trattasse di n1aschi O· di femmine, al 14 e rispettivamente al 18%. Aumentava contemporaneamente, anche se di poco, la popolazione fem1ninile, passando dal 51,8~o rispetto al· totale, del 1936, al 52,1 % del 1951. Il fenomeno era più accentuato nella Venezia insulare (co•mprese. Lido e Murano), dove i mascl1i non toccavano, nel 1951, il 47% del totale; mentre sulla terraferma i due sessi si spartivano quasi a metà la popolazione. Cl1e le due parti del co111une ospitino popolazioni sostanzialmente diverse rivela, del resto, e senza dubbio, il diverso andamento· del mo vimento naturale. Ancora nel 1939, i nati vivi della città insu]are si aggiravano sul 17%0, i morti sul 133/oo all'anno. A guerra conclusa da qualche anno (1952), la natalità veneziana si attestava sul 12-11%0. E la mortalità poco al di sotto: 11-10%0. Viceversa, sulla terraferma lo scarto tra 11ati vivi e morti resta sempre assai grande. Difatti, sia a Mestre che a Marghera, ma più in questa che in quella, la natalità toc~ava valori del 19-20%0, prima e dopo il conflitto. La mortalità, poi, nell'immediato anteguerra, segnava un 5%o annuo a Margl1era, un 12%0 a Mestre. Nel dopoguerra essa si stabiliva, per entrambe le località, sul 6-8%0. In tal modo, il saldo· del movimento natt1rale della popolazio·ne di terraferma oscilla se1npre tra il 10 ed il 12 %o all'anno. Diverse, di conseguenza, a Venezia e a Mestre e Marghera, le piramidi delle età: 90 Bibliotecaginobianco

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