Calogero Muscarà finito per attribuire il maggior peso nella fase· di « decollo » di ogni economia in fase di sviluppo. La fortunata combinazione dei fattori produttivi che mette in 1noto il processo di espansione della vita economica ha il suo equivalente, in termini sociali, in una società capace di esprimere una classe dirigente preparata e sensibile, oltre che, naturalmente, 1nano d'opera qualificata. Per quanto possa essere apprezzata molto vagamente sotto l'aspetto statistico, non si può fare a meno di parlare di carenza di iniziativa e di spirito imprenditoriale, sia per il Mezzo·giorno che per Venezia. Fenomeno complesso, che richiederebbe un'analisi ben altrimenti minuta di quanto non consenta l'economia di questa breve nota, esso emerge con evidenza dalla storia economica veneziana degli ultimi due, trecento anni, e passa attraverso una lunga serie di disinvestime11ti privati, di emigrazione del ceto dirigente, di fuga delle attività di iniziativa locale. La crisi della fortunata stagione mercantile veneziana procede di pari passo con il trasferimento della ricchezza privata dalle attività mobiliari a quelle immobiliari, cui la terraferma veneziana, allora assai estesa, forniva sempre maggiori occasioni. Oggi ancora quanto sopravvive della vecchia classe dirigente - i Foscari e i Marcello per non fare che qualcl1e nome - ha molti più interessi in aziende agricole o in proprietà immobiliari, che non in attività mercantili. Il mondo finanziario veneziano dei primi cinquant'anni di questo secolo è tutto di origine extra locale ed è affatto insensibile ai problemi del porto e della sopravvivenza della città, fino al punto in cui il destino di Venezia non rientri direttamente nella sua sfera di interessi. Di fuori sono venuti a Venezia capitali ed iniziative gravitanti intorno alla SADE. La fitta rete di interessi che lega tra loro a doppio filo la grande società elettrica e la Compagnia Generale dei Grandi Alberghi (CIGA), le Assicurazioni Generali e l'Adriatica di Sicurtà, l'Adriatica di Navigazione e la Sidarma non è che il riflesso della più vasta e complessa rete di collegamenti finanziari del Paese. E si tratta dello stesso gruppo al quale risale l'iniziativa di fondare il complesso industriale di Porto Marghera. E si veda in che modo Venezia è entrata nella combinazione. Abbondanza di mano d'opera di risulta dell'agricoltura e porti attrezzati esistevano anche altro-ve in Italia; le facilitazioni fiscali potevano essere invocate ed ottenute per qualsiasi altra localizzazio,ne. Meno ancora può aver pesato la posizione del porto rispetto ai paesi del Vicino Oriente, del Mar Nero e del Mediterraneo di Levante: è noto come il mercato dei noli risenta solo indirettamente della distanza itineraria. Considerate separatamente, nemmeno la forte disponibilità di energia elettrica 88 Bibliotecaginobianco ·
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