Nord e Sud - anno X - n. 40 - aprile 1963

Venezia fra laguna e terraf ernia La ricchezza del traffico che fa capo al porto si potrebbe poi misurare in termini di finanziamento alle operazioni commerciali vere e proprie, di cui il movimento delle banche da una parte e dall'altra la statistica del traffico portuale espressa in termini di valore delle merci, anziché in termini di tonnellate, sono gli indici più ragguardevoli, ancorché sconosciuti. Si è accen11ato alla stima del movimento finanziario messo in moto dal traffico dei cereali, e i cereali per quanto rappresentino in tonnellate una parte ragguardevole del movimento del porto veneziano, non sono certo la merce che presenti il più alto valore per unità di peso. Ben diverso è il caso dei prodotti mecca11ici o dell'industria chimica, delle merci e dei prodotti diversi, per i quali, più del peso, conta appunto la qualità delle trasformazioni subite, il nome della ditta, il 1narchio di fabbrica, il brevetto e così via. Il porto non è solo il luogo dove avviene il cambio del n1ezzo di trasporto, con tutte le istallazioni che vi si connettono; è anche un nodo al quale convergono le transazioni commerciali che promuovono il traffico della merce. Ben se ne rendevano co11to i veneziani del passato, che avevano trasformato la loro città in un vero e proprio emporio, una specie di fiera permanente dei prodotti cl1e l'oriente poteva vendere all'occidente o questo a quello. Oggi il mondo del commercio è organizzato in modo diverso; esistono, tuttavia, ancora grandi città-mercato e sorgono sempre al centro di importanti reti di comunicazioni. E un porto è di tanto più ricco, di quanto riesce a fare della sua posizione rispetto alle strade una posizione favorevole anche per le correnti di traffico. Il problema dello sviluppo del porto commerciale di Venezia è tutto qui: centro di strada per posizio11e naturale e vocazione storica, esso è invece modesto centro di traffici e di scambi commerciali. Sicché, giustamente avvertiva il Luzzatto in un convegno sul retrorerra veneziano, che lo sviluppo della vita econon1ica veneziana deve passare, più che per l'industrializzazione del porto, attraverso lo sviluppo dell'attività commerciale. E questa attività, non v'è dubbio, potrebbe trovare sulle isole della laguna, favorevole localizzazione 14• Ma vi è infine almeno un altro argomento per vedere nel porto passeggeri e commerciale, nel senso che si è detto più volte, uno· degli strumenti-pilota della conservazione, della salvezza e dello sviluppo della Venezia insulare. Si ripropone qui, sotto veste diversa, un problema che è oggi al centro dell'attenzione dei meridionalisti, e a cui gli economisti hanno 14 G. LuzzArro, Per la più grande Venezia, in: « Atti del Convegno per il retroterra veneziano », Venezia, 1956. 87 Bibliotecaginobianco

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