Nord e Sud - anno X - n. 40 - aprile 1963

Calogero Muscarà Ili. - Il porto ed il futuro della città . ..;._ La prospettiva, nel lungo andare, non tranquillizza: alle persistenti cause di natura residenziale che spingono all'esodo i veneziani si può ragionevolmente presumere che si aggiungerà sempre più l'esodo dei posti di lavoro, sospinti sulla terraferma oltretutto da ciò che vorremmo chiamare una sorta di « inerzia economica ». Si pensi a quel che sta avvenendo persino nel settore del turismo che, per sua natura, dovrebbe trovar posto proprio nella Venezia insulare. In diretta concorrenza con i prezzi degli esercizi alberghieri della città « chiusa », Mestre e Marghera stanno approntando alberghi, « camping », ristoranti, autorimesse, che un numero crescente di turisti, specialmente i meno esigenti, mostra ormai di preferire. Non è certo auspicabile oggi una qualche sorta di autosufficienza veneziana, come se a Venezia antica dovesse vivere solo chi anche vi lavora o come se, viceversa, i posti di lavoro fossero riservati in esclusiva ai suoi abitanti. D'altro canto bisogna paventare, anche per le conseguenze che se ne avrebbero sulla conservazione della città storica, la trasforn1azione della Venezia insulare in un quartiere esclusivamente residenziale della più grande Venezia. Le più recenti esperienze straniere, anche se riguardano quartieri residenziali periferici, hanno largame11te dimostrato i limiti sociali ed economici della soluzione dei nucleitiormitorio. Venezia insulare presenta indubbi vantaggi per chi non intenda la città come un agglomerato di abitazioni, solcato in tutti i sensi da rumorose ed asfissianti correnti di traffico, impestato dalle esalazioni delle indt1strie e degli scappamenti, ma come un luogo più umano, riposante, che faciliti infine la comunicazione sociale. L'architettura stessa di Venezia si ispira ad una vita integrata, mentre la posizione della città, a distanza di qualche chilometro dalle industrie, promette aria più pura, e l'assenza di circolazione automobilistica assic11ra minore frastuono e più pulizia. La riqualificazione della città antica come residenza esige però una serie di interventi che, solo per accennarvi, va dal risanamento igienico ed artistico alla liberazione di aree verdi, da una politica di contenimento dei fitti ed in genere del mercato, ad una politica che eviti la discriminazione sociale tra chi risiede nella Venezia di prima categoria e chi abita quella di seconda; e ancora una ristrutturazione del tutto nuova del sistema delle comunicazioni interne e delle comunicazioni con isole e terraferma. Tuttavia, se si agisse solo ·in questa direzione, dovremmo temere, prima ancora della trasformazione del vecchio nucleo in un dormitorio·, 84 Bibliotecaginobianco ·

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