Nord e Sud - anno X - n. 40 - aprile 1963

Venezia fra laguna e terraferma (1954-1958) che dalla terraferma si trasferiscono in laguna co1 ntro i 3946 che si spostano i11 senso contrario) e che l'aumento complessivo della terraferma tra i due censimenti ammonta a 62.543 abitanti; ciononostante non vi è dubbio cl1e i trasferimenti da Venezia alla terraferma hanno avuto un peso determinante nel decremento della prima e nello sviluppo demografico della seconda. Numerose cause sono all'origine di questa redistribuzione di popolazione all'interno del comune di Venezia: il prezzo degli affitti e delle case e l'aumentato tenore di vita che domanda appartamenti moderni e più grandi; il rican1bio della popolazione (raramente chi non è nato a Venezia ne apprezza la convenienza di risiedervi) e il mutato orientamento nei gusti dei più giova11i; la minore facilità degli spostamenti; la difficoltà di dispo,rre di un mezzo di trasporto proprio; la minore facilità di occupazione, e così via. In sostanza, proprio le ragioni cl1e sono all'origine della singolarità veneziana - topografia insulare e configurazione urbana - finiscono per rappresentare, direttamente o i11direttamente, attraverso le loro conseguenze, i fattori cl1e spingono la popolazione ad abbandonare la città antica. L'insularità, senza possibilità concrete di ulteriore espansione contigua dell'abitato, agisce, da una parte, sul livello dei fitti, e, dall'altra, rende ormai indisponibile la città lagunare per tutte le attività che richiedano spazio. Per altro verso, sito lagunare, insularità di fatto e configurazione ur}?ana, ostacolano le comunicazioni con la conseguenza di renderle più difficili, più le11te e so,prattutto più costose. Si aggiungano vincoli e spese connessi alla conservazione del patrimonio ambientale e le servitù militari; e si avrà un quadro sommario delle ragioni che, specialn1ente 11ell'ultimo deceru1io hanno spinto veneziani di ogni categoria sociale ad abbandonare la città antica ed a riversarsi sulla terraferma. Il fenomeno, del resto, è in tutto analogo a quello che interessa ed ha interessato la gran parte delle vecchie città dell'Europa occidentale, con l'unica differenza che, tra il vecchio ed il nuovo, si interpone a Venezia l'ostacolo lagunare e tutto ciò che esso rappresenta per le condizioni di vita attuali. Si può anzi credere che si tratti di un movimento difficilmente reversibile, diverso essendo il caso di chi vive a Mestre e lavora a Venezia da quello di chi lavora a Mestre e vive a Venezia. Quest'ultimo avrà sempre qualche ragione in più del primo per decidersi ad abbandonare la città insulare. E anche chi, finché lavora a Venezia, pensa di abbandonare la terraferma al migliorare dei suoi redditi, difficilmente attuerà il proposito ove il posto di lavoro sia stato nel frattempo trasferito a Mestre. 83 Bibliotecaginobianco

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