Nord e Sud - anno X - n. 40 - aprile 1963

Venezia fra laguna e terra/ erma 600.000 t. di traffico, su 2,6 milioni di movimento commerciale, arriva nell'imn1ediato anteguerra a spartire con la stazione marittima quasi la metà del traffico commerciale; e nel dopoguerra, dal '47 al '55-'56, la supera di 100 - 200 mila T. all'an110. Solo dal '56 la Marittima riprende il sopravvento ed oggi assorbe un 60% circa del traffico commerciale contro il 40% del Molo A (tabella 3). TAB.3. - TRAFFICO DEL PORTO DI VENEZIA RIPARTITO PER ZONE periodi zona commerciale Molo A porticciolo zona industr. totale di tempo . Marittima petroli 1936-40 media in 1.000 t. 1.111 842 685 1.352 3.999 in % 28 21 17 34 100 1956-60 media in 1.000 t. 1.098 816 3.675 2.748 8.337 in% 13 10 44 33 100 FONTE: Elaborazione da: Il porto di Venezia nel 1961, citato. Accanto a qt1este variazioni nella distribuzione dei traffici tra le varie banchine del porto di Venezia, da cui risulta che Marittima, S. Marta e S. Basilio, nella Venezia insulare, ospitano ormai dal 10 al 15% del movimento complessivo, mentre solo nel 1925 ospitavano ancora u11 buon 90% dei traffici, presenta notevole interesse osservare in~che n1odo si siano ve11uti specializzando dal punto di vista merceologico i due diversi luoghi di approdo del porto commerciale. E intanto, dal '38 ad oggi ( 1960), la composizione del traffico commerciale veneziano ha subìto una netta trasformazione. Per quanto riguarda gli sbarchi, che contano più o meno sempre intorno al 77-78% dell'intero movimento commerciale, i carboni, che detenevano la maggioranza assoluta tra tutte le merci sbarcate, col 57%, hanno lasciato il primo posto ai cereali. Lo stesso 57% si raggiunge oggi sommando assieme gli sbarcl1i di granoturco ( 31 %) e quelli di carbone (26% ). Alla contrazione del consumo di carbone per trazione ferroviaria e per usi industriali, ha fatto riscontro, nel settore dei consumi domestici, la sostituzione del carbone di importazione con il coke lavorato negli stabilimenti di Porto Marghera. Il porto commerciale ha finito così per perdere a favore del porto industriale buona parte del traffico di carbone. Quanto arriva, alimenta modestamente i consumi domestici venezia11i, qualche cementificio e qualche gasometro dell'immediato retroterra. In tal modo le 850.000 t. del '38 sono 71 Bibliotecaginobianco

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