Nord e Sud - anno X - n. 40 - aprile 1963

Calogero Muscarà bilin1e11to industriale, al quale si riserv~ una · t1bicazione favorevole all'incontro delle linee di comunicazione e insieme una porzione speciale dello spazio urbano che consenta l'istallazione delle attrezzature di carico e scarico, di magazzini e depositi, ma permetta anche eventuali allargamenti ed espansioni, senza che si debba abbandonare la posizione di raccordo tra terra e mare. La particolare configurazione di Venezia, la sua situazione topo-- grafica, la resistenza degli interessi costituiti, non disgiunta dall'amore per una attività che era stata e continuava ad essere ragione di vita per l'economia cittadina, rendevano la soluzione del problema estremamente complessa. E poicl1é non era possibile portare la ferrovia fino alla punta orientale della città, fu giocoforza spostare il porto verso occidente, fino alla testa di ponte ferroviaria, seguendo la via naturale segnata dal grosso canale della Giudecca. L'an1pia sacca prospiciente a S. Marta venne allora utilizzata per la costruzione del Molo di Levante, che, iniziato nel 1869, era pronto nel 1880. La costTIIZione di un ponte in ferro attraverso il Canal Grande, e proprio alla sua estremità occidentale, consentiva ai binari di penetrare fin sotto alle navi, lungo i moli della nuova stazione marittima. Ancora pochi anni e, all'inizio del nuovo secolo, la stazione marittima veneziana, quale grosso modo esiste anche oggi, sarà completata con l'armamento della banchina di Palazzo, della banchina interna del Molo di Ponente, di quella dei Magazzini Generali e del Punto Franco. Per queste opere, la parte sud-occidentale della città si accrebbe di una nuova area, co11 istallazioni che complessivamente presentano la forma di una U con le gambe rivolte verso sud; ma contemporaneamente dovette cedere al porto la parte del vecchio tessuto urbano prospiciente al Canale della Giudecca, dei quartieri di S. Maria, S. Basilio e dei Mendigoli 4 • Se la localizzazione era stata felice rispetto alle vie di comunicazione, essa aveva lasciato aperto il problema di reperire nt1ove aree contigue che non avrebbero potuto essere trovate in città se non a spese del complesso urbano di antica tradizione. Lo sviluppo dei traffici e l'afflusso di merci sempre più ingombranti avrebbero ben presto riaperto la questione ed imposto ai ve11eziani urgenti decisioni 5 • Già nel primo decennio di esercizio della nuova stazione marittima, il volume delle merci sbarcate ed imbarcate a Venezia si era quasi raddoppiato, passando dalle 5 - 600 mila tonnellate del 1879 - 80 ad un 4 E. M1ozz1, Venezia nei seèoli, voi. I. La città, Venezia, 1957. 5 Sulla localizzazione dei porti vedi in generale: U. TOSCHI, Geografia economica, voi. IV del Trattato italiano di economia dell'UTET, Torino, 1959. 68 Bibliotecaginobianco

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