Giuseppe Sacco francese, veleggerà verso la quota 300.000, !11-entre la Francia avrà poco meno di 700.000 studenti. A parte tutti gli altri, e gravissimi, problemi, il primo ad essere posto da questo enorme increrne11to della domanda di istruzione superio~e, è quello materiale dello spazio. Quali aule ospiteranno le lezio-ni seguite da migliaia di allievi? Non certo quelle già affollatissime della Sorbona, in cui sulla superficie totale di 15.600 metri quadri (compreso il cortile, i corridoi e tutti gli Istituti esterni) si accalcano ben 25.000 studenti della Facoltà di Lettere .Da lungo tempo gli studenti chiedono una soluzione di questi problemi. In particolare, due sono le pro·poste che essi stessi hanno avanzato. La prima è il trasferimento della Facoltà• di Scienze in banlieue, che avrà luogo quando saranno ultimati i nuovi locali. L'altra consiste nella costruzione di 11uovi immobili nello spazio oggi occupato dalla prigione della Santé, assurdamente piazzata nel cuore stesso della città. Questa seconda richiesta ha trovato fino ad oggi resistenze invincibili nella diffusissin1a mentalità gravierista ( da Gravier, autore del noto libro: Paris e le desert français), secondo la q1.1ale il gigantesco, sviluppo di Parigi sarebbe causa della decadenza delle città minori e della progressiva « desertificazione » del resto della Francia. Di qui il divieto di co,str1.1ire, nel perimetro della capitale, nuo,vi immobili destinati ad uffici. Ora coloro che non condividono le tesi gravieriste affermano che tale divieto, senza giovare alle città di provincia, ha recato grave _danno a Parigi, costringendo quegli organismi che intendevano espandere le proprie attività ad intasare i propri uffici in vecchi appartamenti più o meno adatti al nuovo uso. Inoltre, c'è stato, pare, un grosso numero di trasferimenti verso Bruxelles e, soprattutto, Ginevra, di attività ormai troppo allo stretto nella capitale francese; ancora più grave, infine, a quanto si dice, il totale delle perdite dovuto alla non installazione a Parigi di un certo numero, calcolato a circa 200, di sedi europee di grandi aziende americane e, infine, delle grandi organizzazioni europee. Ma, a parte la carenza delle aule, dove alloggerà questa enorme folla studentesca dai bisogni precisi e dai mezzi ridotti? A disposizione dei 300.000 francesi esistono oggi 27.800 stanze, ripartite tra Cités Universitaires, foyers etc.; ciò significa che solta11to il 9% della massa studentesca dispone di una abitazione costruita al fine di soddisfare i suoi precisi bisogni e alla portata delle sue disponibilità finanziarie. Il 91 % che resta al momento attuale escluso dalle Cités viene approssimativamente così: il 40% vive in camere d'affitto o subaffitto; il 40% vive con la famiglia patema; il 10% non dispone cl1e di alloggi di fortuna. L'ottanta per cento dunque riesce oggi a risolvere da sé il problema dell'allo,ggio. Tale percentuale è destinata, tuttavia, a ridursi considerabilmente con l'afflusso previsto per i prossimi anni. In primo luogo la spinta sociale si manifesta in parte attraverso l'arrivo alla Università di giovani provenienti dal settore rurale non agrico 1 lo. La percentuale degli studenti alloggiati nella casa patema 62 Bibliotecaginobianco
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