Editoriale parte, resta da provare che, come sogna la destra, i partners naturali di questo centro sinistra « pulito », ossia i repubblicani ed i socialdemocratici sarebbero più arrendevoli in assenza dei .socialisti: la logica politica dovrebbe far supporre, invece, che, qualora fossero disposti, ac!, accettare una simile transazione, repubblicani e socialdemocratici aumenterebbero il loro prezzo invece di diminuirlo! E qui tocchiamo il fondo del problema. L'asso che il conservatorismo italiano crede di tenere nella manica è la socialdemocrazia: di qui le blandizie all'on. Saragat ed al suo partito e l'improvviso interesse alle fortune elettorali del PSDI e lo scoperto appoggio che viene fornito a questo insieme al partito liberale. È la scomniessa sulle mezze ali. Pure a noi sembra che sia una scommessa avventurosa, che muove da un'interpretazione affatto erronea della politica socialdemocratica e dal rilancio elettorale che l'on. Saragat sta facendo del suo partito. « Il PSDI - ha detto esplicitan1ente Saragat a Latina - pone la candidatura ad un suo maggiore peso nella vita del paese, non già per escludere dalla futura maggioranza forze che si orientano verso la democrazia, ma, al contrario, per incoraggiarle a proseguire la marcia nella direzione giusta e per fissarle, in modo definitivo, ad un impegno di solidarietà, tanto nella politica interna, quanto nella politica estera »." Da queste parole si deduce non solo e non tanto che la socialdemocrazia non è disponibile per il centro-sinistra «pulito», ma anche che la politica dell'on~ Saragat ha assai più aria di quanto non sospettino i nostri conservatori.· , Quando costoro pensano cl1e Saragat voglia più voti per riuscire da. solo là dove oggi c'è bisogno anche dei voti socialisti, essi immeschiniscono una politica assai più ambiziosa, ragionano come ragionavano quei socialisti che dieci o dodici anni fa non comprendevano la politica di regime democratico della socialdemocrazia e la -riducevano a questione di « poltrone » n1inisteriali. In realtà la politica dell'on. Saragat mira fin d'ora a costituire un nuovo equilibrio di forze politiche in Italia, un equilibrio che prevede a scadenza non troppo lontana la formazione di una grande forza socialista e democratica, laburista, riel nostro paese, e che a scadenza più lontana, riassorbendosi le escrescenze di destra e ridimensionandosi il Partito Comunista, possa costituire una reale alternativa democratica. Come si vede è una politica assai più ambiziosa di quanto sospettino i conservatori, che anticipa e insieme sconta alcuni mutamenti di fondo della società italiana e le conseguenze che tali mutamenti avranno sulle forze politiche del paese; è, se si vuole misurarla col bilancino della miopia, tipico della destra, una politica troppo tesa verso l'avvenire, ma non è certo una politica a breve scadenza. E muovendo da tali premesse, 4 Bibliotecaginobianco.
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