Rocco Palestra e sul clima della zona. Ma è una questione di metodo e la vita moderna è figlia della sperimentazione. È vero che il comportamento della sostanza vivente è fisso entro limiti non valicabili, ma è anche vero che ess_i hanno una certa ampiezza, variabile secondo le specie e le varietà. È in questa maggiore ampiezza che bisognerà trovare le essenze adatte al terreno ed al clima. E del resto mancano studi sul suolo e sulle varie microclimitologie di molte terre collinari. D'altra parte, ancora, si deve .concedere che la creazione di queste aree sperimentali, che potrebbero diventare dimostrative, non solo segnerebbero l'inizio di un programma, ma avrebbero un'assai efficace, e forse insostituibile, capacità persuasiva, sia per i privati che per i numerosi enti pubblici che sono più o meno interessati al rimboschimento delle zone collinari da cui le popolazioni fuggono. Se gl'investimenti di capitali in impianti di nuovi ·boschi sono condizionati dal reddito che ci si attende dalle somme investite, è quasi certo poi che senza adeguate facilitazioni di credito sarà tutt'altro che facile attirare i privati in queste imprese. Le facilitazioni dovrebbero riguardare sia il tasso d'interesse che le garanzie; ed in misur~ non minore la lunghezza delle così dette « pratiche » che si dovranno svolgere per ottenere il credito. Non meno importante, naturalmente, è l'ammontare del contributo, come il modo ed i tempi in cui lo si potrà ottenere. Le condizioni dei Comuni e delle Provincie interessate al rimboschimento vanno infine guardate in modo speciale. Il fatto è che la necessità dei rimboschimenti è più viva proprio nelle zone dove meno si può contare su bilanci, se non attivi, almeno non dissestati. Questi enti, per la necessità di fare, hanno impegnata buona parte della sovrimposta, impegno che assai spesso è poco al disotto del limite. Non si deve dimenticare che le sovrimposte raggiungono spesso livelli che rr1al si accordano con le condizioni della terra, povera e dissestata. Per questi enti il problema del rimboschimento si pone in maniera assai diversa ed è visto pure assai diversamente dalla necessità della costruzione di una strada, di una scuola, di un ospedale. Essi tendono a non impegnarsi in un'impresa di cui non vedo110 la finalità, o peggio la vedono in contrasto con la necessità dei magri bilanci, i quali esigono che i boschi· degradati ed i terreni da rimboschire diano un reddito come pascoli. Si dovrebbe perciò reintegrare in qualche modo ai Comuni le somme che perderanno rimboschendo i pascoli ed i boschi degradati che fittano per l'alpeggio. Questi enti hanno, fra le altre, pure una difficoltà pratica di ordine organizzativo: non sanno dove trovare un tecnico specializzato di buona preparazione e fidano nel benemerito Corpo Forestale, che a sua volta può dare poco aiuto avendo un personale scarso a tutti i livelli e oberato da un lavoro massacrante, fatto di carte, moduli, collaudi, di tutto fuor che dell'impianto di nuovi boschi. Rocco PoLESTRA 52 Bibliotecaginobianco .
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