Nord e Sud - anno X - n. 40 - aprile 1963

Editoriale Il dizionario della lotta politica in Italia può già contare su un'altra formula: il centro-sinistra « pulito ». È un'immagine che richiama alla mente una scritta che fa bella mostra di sé su alcuni locali della Svizzera puritana: Alkoolfrei, liberi, verrebbe voglia di tradurre, dall'infamia dell'alcool! Il centro-sinistra pulito sarebbe un governo aperto a sinistra ma piLro dall'infamia dei voti socialisti: tutto l'arcaismo e la subdola ma sprovveduta astuzia dei nostri conservatori è in questa singolare escogitazione, che non pare trovare alcun riscontro nelle realtà politiche attuali. E in essa v'è, altresì, tutta la nostalgia centrista che occupa l'animo e la mente di questi conservatori, i quali, manco a dirlo, furono avversi al centrismo quando esso era una formula politica dinamica, e ne divennero ostinati sostenitori da quando l'involuzione liberale la ridusse ad una stanca prassi immobilistica. È fin troppo evidente, infatti, il gioco che si nasconde dietro l'improvvisa conversione ad una politica sociale di quei giornali che avversarono con protervo estremismo l'attuale governo di centro-sinistra: togliere all'apertura a sinistra la punta socialista, per degradarla lentamente anch'essa ad una logorante pratica amministrativa. - Su che cosa contino codesti i1-1ventori e sostenitori del centrosinistra « pulito » è allo stato dei fatti alquanto difficile dire. Sulla Democrazia Cristiana, o meglio sulla pressione della destra democristiana e dei dorotei? Ma è facile osservare che la destra democristiana non è il partito, non è la direzione della DC, non è l'on. Moro. Il quale on. Moro, per parte sua, nel discorso di apertura della campagna elettorale a Roma, pur con le cautele che gli si conoscono, ha ribadita la prospettiva di sviluppo politico uscita dal congresso di Napoli ed espressa nel governo Fanfani. J\Ja la cosa più importante da tener presente per quel che riguarda la DC è un'altra: l'attuale ceto dirigente democristiano impegnato nella politica che l'on. J\1.oro,come s'è appena detto, ha confermato a Roma, non ha alcun interesse ad insistere in questa politica senza i socialisti, perché finirebbe con l'avere, dal punto di vista del mero calcolo di partito, tutti i danni dell'operazione, senza il vantaggio dell'isolamento comunista. E questo sarebbe veramente un singolare calcolo per chi ha a cuore, per destinazione del suo ufficio, co1n'è il caso dell' on. Moro, le fortune del partito. D'altra 3 Bibl.iotecaginobianco

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