Note della Redazione che nelle scorse elezioni erano riusciti in.vece ad attrarre in ben maggiore misura e con maggiore facilità, nonostante che, come si dice, le elezioni al Senato si distinguerebbero da quella allG:Camera dei Deputati proprio per il sistema semi-uninominale con il quale esse si svolgono. . Che cosa concluderne? Innanzitutto è da deplorare che ciò contribuisca eventualmente a tener lontani dal Parlamento quegli uo1nini che, non essendo vincolati ad una precisa disciplina di partito e pur noti all'opinione pubblica più qualificata e, non di rado, anche all'opinione popolare, potrebbero apportare ai lavori del Parlamento un contributo non disprezzabile, proprio attraverso lo spiraglio che il sistema elettorale in vigore per il Senato lascia al manifestarsi di personalità indipendenti. In secondo luogo, è da rilevare che in tale fenomeno è probabilmente da ravvisare un ulteriore effetto di quella scarsa differenzìazione tra la Camera dei Deputati ed il Senato in cui si è tradotta la prassi costituzionale italiana di questi anni. A causa di tale scarsa differenziazione l'opinione pubblica è condotta a credere che le due Camere previste dal nostro ordinamento siano un mero· duplicato l'una dell'altra; e, per una serie di ragioni che qui non ci è possibile neppure di accennare, è coridotta, in defì11itiva, a vedere il Parlamento egregiamente riassunto nella Camera dei Deputati e il Senato, quindi, come una appendice poco giustificata della Camera stessa. La questione è grave; e tanto più grave in quanto non sembra che i partiti - portatori in teoria di una volontà politica che deve proporsi di correggere certe tendenze fin da quando esse si manifestano· - si siano minimamente preoccupati non diciamo di rilanciare il . Senato, ma per lo meno di non farlo ulteriormente degradare. I partiti, 'cioè, non si sono sforzati di predisporre una rete di adeguate candidature, tali da suscitare di per sé un interesse del corpo elettorale per la « seconda scheda ». Alcuni partiti, i « maggiori », si sono preoccupati delle elezioni al Senato solo per << sd{lricare » quache candidato cui non si voleva far posto nella lista per la Camera; e quanto agli altri partiti, e in particolare quelli cosiddetti « minori », nella misura in cui essi vanno ora alle elezioni per il Senato in ordine sparso (spesso con candidati di ripiego, «riempitivi» e meri portatori del simbolo - in appoggio necessario ai candidati per la Camera, si ritiene dalle segreterie competenti - nei rispettivi colleggi) provocano anche una considerevole ed irritante dispersione di voti. Proprio perciò pensiamo con rammarico alla mancata intesa, sul piano per le elezioni al Senato, fra repubblicani, socialdemocratici, socialisti; un'intesa che, anche se parzialmente attuata, avrebbe avuto un significato politico e un'efficacia elettorale tali da giovare indirettamente se non direttamente, e comunque globalm.ente, a . tutti i contraenti. Il discorso sul Senato e sul modo in cui i partiti hanno affrontato le elezioni per questo ramo del Parlamento deve essere comunque ripreso e noi ci ripromettiamo di farlo dopo che saranno disponibili anche le indicazioni fornite dai risultati del 28 aprile. 46 Bibliotecaginobianco
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