Note della Redazione fiducia: ormai anche nelle zone più tradizionaliste del Mezzogiorno l'inconsistenza e l'inciviltà politica dei gruppi monarchici sono abbastanza bene percepite ( anche grazie agli spietati confronti che si sono potuti fare avanti al video); e sarà questa percezione a spostare gli elettori che in altre occasioni hanno votato per i monarchici, non già il nome di questo o quel notabile. Quanto alle liste del MSI, esse denunziano il solito desolante squallore: per un Brivio di cui ci si riesce qui a liberare, quanti mediocrissimi~ ed infimi continuano ad ingemmare di sé le fia1nmeggianti liste dei nostri nostalgici! E si può mai supporre che qualche erratico monarchico possa valere a co1npensare questa deficienza strutturale ed inguaribile di uomini di cui il movimento neo-fascista è afflitto? In realtà le liste del MSI sono lo specchio fedele di quei milieux di piccola borghesia e di prof es sionisti nei quali l'ideologia nazionalistica, a dispetto del buon senso e del senso comune, continua a trovare una considerevole ricettività. La paura del centrosinistra e lo sfasciamento dei monarchici apporteranno forse al MSI il beneficio di una votazione un pò più consistente che nel 1958: ma insomma cui proderit? E un discorso pressappoco simile sarebbe da fare anche per il PLI; senonché per quanto riguarda questo partito, non può essere trascurata l'etichetta di unico efficace antagonista del centro-sinistra con la quale esso si presenta. Le sue liste esprimono ancora una volta le sfere della media borghesia prof es sionistica a preferenza di ogn.i altra categoria sociale e ciò vale a conferi re alle liste liberali una « dignità » formale a cui sembra che alcuni ambienti siano ancora sensibili. Ma a nostro avviso questa volta è probabile che la tradizionale fisionomia sociale delle liste liberali trovi una maggiore rispondenza nell'elettorato e si riveli, tutto sonima(o, più funzionale, proprio perché la rispettabilità dei nomi che le compongono (anche la rispettabilità dei Cantalupa dei Durand de la Penne) non potrà non apparire, in molti ambienti, come la niigliore garanzia contro le tentazioni e i pericoli presunti del centro-sinistra. Il discorso sulle liste dernocristiane dovrebbe essere assai più lungo. Noi ci limitiamo qui ad aggiungere, a quanto già si è detto a proposito dell'ospitalità accordata dalla DC ai numerosi ex-1nonarchici che ne adornano le liste, l'ulteriore constatazione che la distribuzione dei posti in lista secondo le correnti interne del partito cattolico è stata, al contrario di quanto in buona o cattiva fede si insinuava alla vigilia della presentazione, più che eq1:1-aed ha forse favorito, semmai, proprio le correnti minoritarie. Il che - mentre non sorprende chi ricorda il carattere assai elastico dell'elettorato democristiano rispetto al partito e la conseguente necessità di ricordarsi di tale carattere nel giudizio da dare sulle liste democristiane - è d'altra parte fonte di non lievi preoccupazioni per chi pensi alla eventuale folta presenza di candidati franchi-tiratori nei gruppi parlamentari democristiani. E non si dica che questa volta il gioco dei franchi tiratori non varrebbe la pena di esser giocato perché l'appoggio socialista garantirà sempre la sopravvivenza di un governo di centro-sinistra dal punto di vista 43 Bibliotecaginobianco
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