NOTE DELLA REDAZIONE Le liste delle destre e della D. C. Ora che le liste concorrenti nelle singole circoscrizioni alle elezioni per la prossima Legislatura sono state presentate, diventa lecito e possibile procedere ad alcune valutazioni intorno alle prospettive che la composizione delle liste stesse delinea in ordine sia al significato politico della contesa elettorale in atto, sia alle probabilità di affermazioni di cui le singole liste appaiono godere alla vigilia delle elezioni. Non è necessario a questo scopo soffermarsi su tutte le liste. Sarà sufficiente, crediamo, puntualizzare quelli che appaiono come gli aspetti salienti della fisionomia generale con la quale le singole liste si presentano in tutto il paese. Peraltro, ben poco ci sarebbe da dire, ad esempio, circa le liste della destra monarchica e fasci.sta. I rnonarchici accusano una fuga rilevantissima di quelli che negli anni scorsi furono nella provincia italiana, e specialmente in quella meridionale, i suoi capi-clientela e i suoi notabili e assicurarono alle liste monarchiche suffragi talvolta (come nel 1952/53) veramente considerevoli. Conformemente alla logica del sottobosco politico e civile e agli interessi particolaristici di gruppi ristretti che sono propri di questi ambienti, alle prime avvisaglie del definitivo tramonto delle fortune monarchiche, capi-cl~entela e notabili hanno cominciato le prevedibile emigrazione dalle tende n1onarchiche verso quelle dei partiti che, a loro giudizio, promettono, con il vento che spira, di servire meglio alla tutela dei loro interessi. La cosa non può sorprendere. E se non c'è da stupirsi che l'accoglienza ai profughi monarchici sia stata cordiale e perfino rumorosa nel PLI dell'on. Malagodi (e, meno frequentemente, per la verità, nel MSI), c'è invece da constatare quanto più debole sia stata ancora ·una volta, da quesio punto di vista, la DC: specialmente, com'era da attendersi, nel Mezzogiorno. Noi non mettiamo in dubbio che i nuovi venuti possano portare con i propri nomi alcune migliaia di voti alle liste democristiane; crediamo, però, che, a parte il prezzo politico di tali inclusioni . nelle liste democristiane e le conseguenze che il pagamento di questo prezzo potrà avere domani quando gli eletti di questo tipo nella DC fossero numerosi, la facilità con la quale la DC ha aperto le sue porte ai profughi monarchici sia fondata su un grosso e grossolano errore di valutazione. Perché, a nostro avviso, non sono i profughi a spostare gli elettori, ma è il movimento degli elettori, già scontato, a provocare l'emigrazione degli ex rappresentanti dei monarchici. Attribuire domani ai nonii di costoro il probabile crollo delle posizioni del partito di Lauro e di C'ovelli significherebbe fare un omaggio del tutto ingiustificato alle capacità di rappresentatività e di presa politica di cui quegli sbandati sono in possesso. Nella pubblica opinione bisogna aver 42 Bibliotecaginobianco ..
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