La Redazione nessun governo francese rinuncerà mai all':arma -atomica senza almeno la contropar~ita dell'armamento nucleare europeo; l'Inghilterra non vi ha rinunciato e non sembra avere nessuna intenzione di rinunciarvi, e basta aspettare che i laburisti siano andati al governo per renq_ersi conto che neppure essi vi rinunceranno mai. Il problema non è, dunque, quello assurdo (si farò forse, la guerra alla Francia o all'Inghilterra per costringerle al disarmo unilaterale aton1ico ?) di limitare la proliferazione, ma l'altro, solo esso concreto, di organizzarla. Lo stesso Lippmann, che pure tra i grandi pubblicisti americani è quello che con più forza e tenacia di tutti ha sostenuto il principio dell'one driver, il pri11cipio, cioè, che vi dev'essere un solo conducente dell'autobus nucleare nella presente congiuntura, lo stesso Lippmann ha affermato che q11esta è una situazione che non potrà durare: << è ovvio - egli ha scritto - che la dipendenza dell'Europa occidentale dalla forza nucleare americana non può essere permanente e che il nostro monopolio virtuale e la nostra preponderanza decisiva tramonteranno. Noi dobbiamo sperare che verrà un gior110· in cui vi sarà un ordine mondiale, nell'a1nbito del quale l'Europa potrà assicurare da sola la sua propria difesa. Ma il problema è come condursi di qui ad allora ». Per la verità, il problema è assai più complesso: occorre preparare fin d'ora quel giorno in cui sarà tramontata la preponderanza decisiva americana, perché quello non sia un giorno in cui avremo un'Europa articolata in stati nazionali, ognuno dei quali fornito del suo deterrente in miniatura. E quando si pone in discussione un piano per u11 armamento multilaterale atomico della NATO si accetta nella sostanza il proble1na, salvo che non se ne dà la giusta soluzione. In effetti, se la 11uova proposta è soltanto, come dicono alcuni, una sorta di rimedio inventato dagli americani per fare pagare agli europei una parte del deterrente senza darne loro l'effettivo controllo (e diciamo subito che 110n crediamo a queste interpretazioni machiavelliche, fornite dai gollisti e dai più acerbi antigollisti), se la proposta di armamento n1ultilaterale atomico della NATO è soltanto questa, si può essere sicuri fin d'ora che essa non sarà mai concretata ' che la Francia continuerà ad arn1arsi, che la Germania finirà col partecipare al finanziamento ed alle ricerche scientifiche del deterrente francese e ne avrà alla fine uno in proprio, e che l'Europa andrà verso la b~lcanizzazione. Se, i11vece, vi sarà una qualsiasi concreta possibilità di attuare quel piano, è bene dire fin d'ora che in esso v'è il grave pericolo di dar luogo ad una serie di piccoli deterrenti nazionali. La soluzione giusta resta quella europeistica: di un deterrente europeo comune, controllato da un parla1nento comune e da un esecutivo comune europei. Ed a noi sembra che lo stesso progetto americano di un arma40 Bibliotecaginobianco
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