Nord e Sud - anno X - n. 40 - aprile 1963

L'Europa tra De Gaulle e Kennedy successi; ma abbiamo anche pensato sempre che il MEC non doveva essere un Ersatz alla comunità politica o una struttura che dovesse svilupparsi orizzontalmente, ossia verso aree sempre più vaste. Lo sviluppo del MEC nei prossimi anni dev'essere verticale e non orizzontale, deve indirizzarsi verso altri livelli di integrazione, appunto dall'economia alla politica. E non si dica che, essendo im.possibile questo sviluppo verticale, tanto vale che ve ne sia uno orizzontale: perché da una parte affermare una cosa del genere significa già darsi per vinti innanzi ai disegni gollisti; e dall'altra lo sviluppo orizzontale immediatQ soffocherebbe per molto tempo a venire ogni possibilità di sviluppo 1 verticale. Ma, forse, a queste ragioni se ne può aggiungere un'altra, assai più importante di quelle che abbiamo appena accennate ed addirittura pregiudiziale: se l'analisi che abbiamo fatta prima degli sviluppi della situazione europea in caso di vittoria del gollismo è esatta, non si avrà nessuno sviluppo orizzontale. È una mera illusione pensare che non potendosi avere l'uno si possa avere l'altro. E pertanto prima di insistere sul vasto disegno della grande zona di libero scambio conviene stabilire quale sia la politica giusta per battere il gollismo. Ma non basta passare in rassegna le insufficienze della politica estera americana e le sue contraddizioni in ordine al problema della Germania o a quello del dialogo co,n Mosca o all'altro ancora della politica gollista o finalmente a quello dell'ingresso dell'Inghilterra nel MEC e dei rapporti economici tra il MEC stesso e gli Stati Uniti, non basta analizzare queste insufficienze, è necessario individuarne la causa. E a noi sembra che la causa si possa trovare solo se si approfondisce l'analisi di quelle insufficienze. Perché, ad esempio, l'inizio di un dialogo tra Washington e Mosca ha funzionato come forza centrifuga dell'alleanza occidentale, creando al suo interno crisi e tensioni, ed ha dato alla Germania il timore dell'isolamento in Europea respingendola in conseguenza verso la Francia? La risposta più semplice è quella esatta: perché Washington non aveva dietro di sé una struttura solida ed omogenea, ma delle realtà politiche nazionali, ognuna coi suoi problemi e le sue difficoltà. Se questo è vero, è vero anche che il dialogo con Mosca non era un flirt poco serio, per riprendere l'immagine di Acheson, ma una proposta affatto intempestiva. Analogamente ci si può chiedere perché sia un errore quello di mescolare il problema dei rapporti tra l'area economica del MEC e quella degli Stati Uniti e l'altro della creazione di una più vasta zona di libero scambio : e la risposta è quella che abbiamo già accennata, che, cioè, una tale mescolanza di problemi, intervenendo in un momento delicato della Comunità Economica Europea, ne mette in movimento le forze interne di dislocazione. E, final35 BibHotecaginobianco .

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