Nord e Sud - anno X - n. 40 - aprile 1963

La Redazione che una buo,na parte delle iniziative russe verso l'ex-capitale della Germania si debbano attribuire alla sensazione che ebbero in quell'occasione i dirigenti del Cremlino che a Washington si fosse, per così dirt, « morbidi » sull'argomento). Ma gli errori passati possono giustificare solo fino ad un certo segno quelli nuovi, soprattutto quando si rifletta che questi ultimi sono stati commessi non solo per evitare una crisi internazionale di prima grandezza per Berlino, n1a anche, se non soprattutto, per sgombrare il campo dei rapporti russo-americani di una questione fastidiosa e difficile. Non analizzeremo qui nei particolari (si vedano sull'argomento le acute osservazio,ni di H. A. Kissinger, Strains on the Alliance, in« Foreign Affairs », gennaio 1963) i tentativi americani di giungere a quella che essi paiono considerare una soluzione ragionevole del problema berlinese, né le tensioni che sono derivate all'interno dell'Alleanza Atlantica e soprattutto tra Stati Uniti e Repubblica Federale tedesca in conseguenza di questi tentativi. Ci limiteremo a ricordare semplicemente la lezione che si può trarre da questi avvenimenti, una lezione assai semplice, in verità, e che si poteva agevolmente prevedere: il negoziato coi sovietici su Berlino, con tutte le sue implicazioni (riconoscimento de facto di uno stato della Germania orientale e dunque della definitiva separazione delle due Germanie), ha contribuito non poco ad allontanare i tedeschi occidentali dagli Stati Uniti, ha dato loro la sensazione di essere isolati coi loro problemi in Europa e li ha spinti verso le posizioni francesi. Il patto Parigi-Bonn, che serve così bene gli ambiziosi disegni del generale De Gaulle, è rr1eno il frutto dell'abilità della diplomazia gollista che della eccessiva disinvoltura di quella americana; e si potrebbe dire forse che senza questa disinvoltura di Washington non vi sarebbe oggi nessun patto speciale tra i francesi e i tedeschi e nessuna crisi di sfiducia della Germania Federale verso gli Stati Uniti. Fino a quando sarà al potere a Bonn il ceto dirigente che ha puntato tutto sulla politica occidentalistica e che ha presentato all'opinione del suo paese questa politica di solidarietà con l'Occidente non soltanto come la sola che garantisse la difesa della Germania Federale dagli attacchi sovietici, ma anche come la strada obbligata per la quale passava anche la riunificazione tedesca; fino a quando sarà al potere a Bo·nn questo ceto· dirigente, si può essere certi che esso vedrà in ogni ripresa del dialogo tra Washington e Mosca sui problemi dell'Europa centro-orientale un pericolo per le posizioni della Germania e una minaccia di isolamento; e si può essere certi che ad ogni ripresa di quel dialogo corrisponderà, automaticamente, un rinsaldamento dei rapporti tra Bonn e Parigi. E ancora una volta sarebbe uno sbaglio contare sui successori di Adenauer: perché la constatazione dell'inca30 Bibliotecaginobianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==